Yahia Rashed, Egitto: "Così riconquistiamo i turisti italiani"
Il prossimo passo sarà quello del visto elettronico, “uno nuovo valore aggiunto che favorirà ulteriormente gli ingressi turistici nel Paese”, spiega il chairman dell’Ente del turismo egiziano Hisham El Demery, in Italia insieme al ministro del Turismo Yahia Rashed (nella foto) per incontrare l’industria turistica della Penisola e mettere altri tasselli al processo di rilancio della destinazione.
Mancano ancora i tempi per l’avvio dell’operazione eVisa, che dovrebbe vedere la luce entro breve, ma quello che appare certo è che l’inversione di tendenza sui flussi verso il Mar Rosso in particolare e verso tutto il Paese sia pienamente in atto. Da parte del ministro c’è grande fiducia: “Vogliamo che gli italiani sappiano che i turisti stanno tornando da tutte le parti del mondo”. E aggiunge: “Il governo americano ha dichiarato che l'Egitto è un posto sicuro, questo è un segnale importante, uno dei tanti che ci spinge a essere fiduciosi su un ritorno degli italiani a Sharm El Sheik”.
Cifre e tendenze
I numeri parlano di un 2016 con 130mila arrivi italiani, con un’alta concentrazione a partire da fine anno, vero segnale della ripresa, confermata poi dai dati di gennaio e febbraio. “C’è una forte relazione tra i due Paesi – aggiunge ancora Yahia Rashed – e non dobbiamo dimenticare che gli italiani sono stati i pionieri nel turismo in molte aree dell’Egitto. Siamo convinti che l'Italia possa ritornare tra i primi due mercati di riferimento per noi”.
La campagna di marketing
A supportare questa tendenza, dalla seconda metà di aprile partirà la campagna di marketing “che prevede affissioni, cartellonistica, il coinvolgimento di TV e media, con l'obiettivo di far capire agli italiani che Sharm è un posto sicuro – sottolinea il ministro -. Vi aspettiamo per offrirvi le bellezze e l'ospitalità del posto". Operazione che fa seguito a un grosso lavoro di innalzamento della qualità dell’offerta – evidenzia El Demery – supportati anche dal Governo: ci sono ben 12 ministeri che stanno lavorando congiuntamente, perché per noi il turismo è industria a tutti gli effetti e tutti gli sforzi devono convergere sulla stessa rotta”.
L'impegno per il trade
Impegno che si traduce anche nel continuo appoggio nei confronti dei tour operator italiani e nella prosecuzione degli incentivi per i voli “sia alle compagnie charter – conclude il chairmain – sia a quelle low cost. Il turismo è cambiato e dobbiamo parlare la lingua che il resto del mercato cambia e quindi pensare sia in ottica b2b, per noi fondamentale, sia b2c”. di Lino Vuotto - Lara Morano - Fonte: TTGItalia.com