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Wttc: "Sono ritornati i viaggi internazionali"

Wttc: "Sono ritornati i viaggi internazionali"

Il Wttc Global Summit è iniziato, e a dare il via alla cerimonia di apertura è Arnold Donald (nella foto), chair del Wttc. Protagonista di questa 22° edizione dell’evento è Riyadh e più in generale tutta l’Arabia Saudita, Paese che oggi punta a posizionarsi nella top 5 globale delle destinazioni turistiche. “La nostra partnership con l’Arabia Saudita aiuterà a ridisegnare l’intera economia del Paese, sarà un nuovo modo di vedere il mondo”, commenta Donald.

Ed è proprio sulla collaborazione pubblico-privato che pone l’accento il Ministro del Turismo dell’Arabia Saudita, Ahmed Al-Khateeb, una grande attenzione sulla volontà di costruire una industry più resiliente e sostenibile, di sfruttare le opportunità offerte da un settore che nel prossimo decennio creerà 126 milioni di posti di lavoro.

“Dobbiamo reimmaginare il turismo insieme e l’Arabia Saudita lo sta già facendo”, sottolinea il ministro. “Stiamo costruendo la nostra industria turistica dopo il disastro della pandemia con un investimento, entro il 2030, di 6 trilioni di dollari”.

Le prospettive per il futuro
Presentati anche i dati del sondaggio condotto da YouGov per Wttc su oltre 26mila consumatori di 25 paesi, in base ai quali il 63% del campione ha in programma un viaggio di piacere nei prossimi 12 mesi.

La ricerca rivela che la voglia di viaggiare non mostra segni di rallentamento, con più di un quarto (27%) dei consumatori che pianifica tre o più viaggi nello stesso periodo. Inoltre, il sondaggio mostra che i viaggiatori provenienti dall'Australia saranno quelli che spenderanno di più al mondo quando si tratta di viaggi internazionali nei prossimi 12 mesi, seguiti da Canada, Arabia Saudita e Filippine.

Julia Simpson, presidente e amministratore delegato di Wttc, ha spiegato: “Questo sondaggio mostra che i viaggi internazionali sono tornati”.

Quasi due terzi degli intervistati (61%) ha dichiarato di preferire marchi di viaggio e destinazioni più sostenibili, mentre quasi la metà (45%) ha affermato che opterà per  marchi socialmente e ambientalmente responsabili.

Fonte = TTG ITALIA 29/11/22