Voli, la ripresa che non c’è: traffico internazionale ko
Effetti ancora fortemente penalizzanti quelli della pandemia sul trasporto aereo con una ripresa che si presenta difficile e a lungo termine. È quanto emerge dal report di S&P Global Ratings sulla base degli ultimi dati sul settore. Di fatto, a essere in buona salute risulta solo il traffico domestico, in vistosa ripresa nel 2021, al punto che entro fine anno, per molti mercati strategici, è previsto il pieno recupero dei valori pre Covid, mentre praticamente tutti i collegamenti internazionali di medio-lungo raggio continuano a soffrire una fortissima contrazione.
Secondo l’Iata, i viaggi domestici hanno raggiunto a luglio l’85% del traffico del 2019 nelle Americhe e in Asia, ma il movimento internazionale è stato pari solo al 26%. Numeri, questi, che indicano una ripresa irregolare e prolungata del traffico aereo globale.
Sempre secondo il report, la ripresa dei viaggi aerei nazionali in estate ha contribuito a far tornare stabili le prospettive sugli aeroporti statunitensi, anche se la diffusione della variante Delta ha indotto cautela nel breve termine.
In Europa, il traffico aereo ha raggiunto solo il 20%-25% dei livelli del 2019 nel periodo gennaio-luglio e quasi tutte i rating assegnati agli aeroporti hanno ancora il segno meno. In0ltre, anche se il traffico dovesse risalire a circa il 40%, la media dell’intero anno sarà nella parte bassa del range atteso, pari al 30%-50%.
Situazione ancor più incerta e preoccupante in Asia-Pacifico, dove si registrano casi limite come i viaggi internazionali negli aeroporti australiani, pari a solo l’1%-3% di quelli del 2019. E, sebbene i viaggi aerei nazionali siano aumentati al 60%-80%, i lockdown ricorrenti hanno portato a fluttuazioni significative.
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 27/09/21