Voglio vacanze senza brividi
Con tanti saluti alla settimana di vacanza che avrebbe dovuto ricaricare le batterie. Perché non tutti gli "avvisi particolari" emessi dal nostro ministero degli Esteri (sono sul sito www.viaggiaresicuri.it ) riguardano Paesi come Afghanistan, Siria o, da ultimo, Ucraina. "In considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza si sconsigliano viaggi in tutto il Sinai, comprese le località balneari ivi situate, quali Sharm El Sheik", ha scritto la Farnesina lo scorso 28 febbraio, dopo "l'avvertimento" del gruppo qaedista Ansar Beit Al Maqdis che aveva rivendicato l'attentato kamikaze costato la vita a tre turisti sudcoreani. E ora? «I consumatori potranno comunicare alle agenzie di viaggio la propria volontà di rinunciare al viaggio e richiedere la restituzione del prezzo o degli acconti già versati o la sostituzione dei pacchetto turistico con altro di qualità equivalente o superiore senza supplementi», spiega Roberto Barbieri, responsabile del settore Turismo di Movimento Consumatori. Ma attenzione: «La possibilità di rinunciare al viaggio e ottenere il rimborso totale vale solo se il contratto è stato sottoscritto prima dell'avviso», precisa Barbieri.
«A noi la zona di Sharm El Sheik risulta assolutamente tranquilla: non ci sono azioni eversive anche se non proponiamo più le escursioni e consigliamo di restare nei villaggi», getta acqua sul fuoco Fortunato Giovannoni, presidente della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo. E infatti sui siti di alcuni tour operator è possibile comunque acquistare soggiorni a Sharm. Alternative che possano offrire una vacanza all-inclusive sotto i 1.000 euro? Marsa Alam, altra località turistica sulla costa ovest del Mar Rosso (ma pur sempre in Egitto), oppure, come suggerisce Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi Confesercenti, «le isole Canarie o gli Emirati Arabi, anche se qui i prezzi sono leggermente più alti». Ma noi vogliamo restare lontani dal Mar Rosso. Si potrebbe andare in Thailandia dove la stagione delle piogge sta volgendo al termine: "cautela" e viaggi in alcune province "sconsigliati".
Kenya? Lo scorso settembre sono morte 68 persone (tra le quali alcuni occidentali) nell'attentato in un centro commerciale di Nairobi e il ministero raccomanda "massima prudenza" (più tranquillo è il Sudafrica). Stessa cosa per il Venezuela dove "la situazione di sicurezza risulta molto precaria": ancora oggi decidere di sbarcare a Caracas, per poi spostarsi verso Los Roques ha qualche controindicazione. «Meglio allora un'isola caraibica, come Santo Domingo, oppure Miami», suggerisce ancora Amalio Guerra. Dello Yemen, famoso per le fortificazioni di Sana'a, neppure parlarne: "Assolutamente sconsigliato", scrive ancora il ministero. Ma qui trovare un'alternativa è più complicato, a meno che non ci si voglia "accontentare" delle fortezze dell'Oman.
Insomma, prima di iniziare a sognare una vacanza, la cosa migliore è consultare il sito del ministero «e comunque», suggeriscono dall'Unità di crisi, «prima della partenza è meglio registrarsi sul nostro sito [ www.dovesiamonelmondo.it , ndr] così da essere avvertiti se la permanenza nel Paese dovesse diventare "a rischio"». Come nel caso di El Salvador, dove l'eruzione del vulcano Chaparrastique, il 29 dicembre scorso, ha bloccato molti turisti. - Fonte: Gente (di Francesco Gironi)