Viaggi in Europa: dal 2022 Etias e fee di 7 euro per i cittadini extra Ue
A partire dal prossimo anno i viaggiatori provenienti da 62 Paesi dovranno richiedere l’Etias-European Travel Information and Authorization System e pagare una fee di 7 euro per entrare in Europa. Questo quanto ha annunciato martedì la Commissione europea, nell’ambito, riporta il The Indipendent, delle discussioni sul nuovo il sistema di registrazione elettronica varato dall’Ue, sul modello dell’Esta statunitense, per i cittadini non residenti nel Vecchio Continente.
Il nuovo sistema, su cui l’Unione sta lavorando dal 2016, permetterà di entrare nei territori europei ‘visa-free’. Lo strumento dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2022 e diventare obbligatorio per i cittadini provenienti da Paesi quali Regno Unito, Canada, Giappone, Stati Uniti, Emirati (l’elenco completo è disponibile qui) entro la fine dello stesso anno.
Come funziona
Per richiedere l’Etias bisognerà versare una quota di 7 euro. Una volta ottenuta, l’autorizzazione sarà valida per tre anni e permetterà di spostarsi più volte all’interno del blocco europeo.
Grazie al nuovo strumento, sarà possibile monitorare chi entra nell’Unione europea. I richiedenti saranno tenuti a fornire, infatti, dati biometrici, informazioni sanitarie e anagrafiche (data di nascita, residenza e nucleo famigliare) e su titoli di studio ed esperienze lavorative.
Fonte = TTG ITALIA 06/08/21
Il nuovo sistema, su cui l’Unione sta lavorando dal 2016, permetterà di entrare nei territori europei ‘visa-free’. Lo strumento dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2022 e diventare obbligatorio per i cittadini provenienti da Paesi quali Regno Unito, Canada, Giappone, Stati Uniti, Emirati (l’elenco completo è disponibile qui) entro la fine dello stesso anno.
Come funziona
Per richiedere l’Etias bisognerà versare una quota di 7 euro. Una volta ottenuta, l’autorizzazione sarà valida per tre anni e permetterà di spostarsi più volte all’interno del blocco europeo.
Grazie al nuovo strumento, sarà possibile monitorare chi entra nell’Unione europea. I richiedenti saranno tenuti a fornire, infatti, dati biometrici, informazioni sanitarie e anagrafiche (data di nascita, residenza e nucleo famigliare) e su titoli di studio ed esperienze lavorative.
Fonte = TTG ITALIA 06/08/21