Viaggi e restrizioni: la mappa dell’Unwto
09 Marzo 2021
A un anno esatto dall’annuncio che raggelò il mondo - era l’11 marzo 2020 quando l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarava Covid-19 un’emergenza d'interesse internazionale - sono ben 69, pari al 32% di tutte le destinazioni del pianeta, i Paesi completamente chiusi al turismo a causa della pandemia. Di questi 30 sono in Asia e nella regione Pacifico, 15 in Europa, 11 in Africa, 10 nelle Americhe e tre in Medioriente.
A fare il conteggio è stato l’Unwto, che nel nono rapporto ‘Covid-19 Related Travel Restrictions - A Global Review for Tourism’ indica nella diffusione delle pericolose e contagiosissime varianti di Covid-19 il motivo principale che ha spinto i governi planetari a serrare nuovamente le frontiere per tentare di fronteggiare l’avanzata del virus.
Così se a novembre 2020 è stato registrato il numero più basso di chiusure complete dei confini (27% delle destinazioni in tutto il mondo), ora la situazione sembra tornata a essere la fotocopia di quella di un anno fa.
Delle 69 nazioni chiuse sono 38 (pari al 55% del totale) quelle isolate da almeno 40 settimane, essendo le limitazioni iniziate il 27 aprile 2020. Ventidue di loro si trovano in Asia e nella regione del Pacifico, 7 nelle Americhe, 5 in Africa, tre in Europa e una in Medioriente. Allo stesso tempo, il 34% delle mete mondiali è ora parzialmente interdetto ai turisti internazionali.
Il blocco degli spostamenti
L’impatto devastante della pandemia sul comparto è facilmente deducibile se si esaminano le disposizioni dei Governi dei principali mercati di origine del turismo internazionale (quelli che nel 2018 hanno generato il 44% di tutti gli spostamenti mondiali).
Unwto nota infatti come quattro dei 10 principali bacini emissori (Germania, Cina, Canada e Federazione Russa) siano completamente chiusi da febbraio, mentre risultano parzialmente chiusi altri cinque come l’Italia, gli Stati Uniti, Hong Kong e Paesi Bassi. Il Regno Unito, invece, chiede il risultato negativo del test Covid-19 per i connazionali che tornano dall'estero, spesso combinandolo con la quarantena come misura principale. In tutti i casi, comunque, i viaggi essenziali all’estero sono fortemente sconsigliati.
Sul fronte opposto sono solo cinque le destinazioni che hanno revocato tutte le limitazioni agli spostamenti: Albania, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Macedonia del Nord e Tanzania.
Fonte = TTG ITALIA 09/03/21
A fare il conteggio è stato l’Unwto, che nel nono rapporto ‘Covid-19 Related Travel Restrictions - A Global Review for Tourism’ indica nella diffusione delle pericolose e contagiosissime varianti di Covid-19 il motivo principale che ha spinto i governi planetari a serrare nuovamente le frontiere per tentare di fronteggiare l’avanzata del virus.
Così se a novembre 2020 è stato registrato il numero più basso di chiusure complete dei confini (27% delle destinazioni in tutto il mondo), ora la situazione sembra tornata a essere la fotocopia di quella di un anno fa.
Delle 69 nazioni chiuse sono 38 (pari al 55% del totale) quelle isolate da almeno 40 settimane, essendo le limitazioni iniziate il 27 aprile 2020. Ventidue di loro si trovano in Asia e nella regione del Pacifico, 7 nelle Americhe, 5 in Africa, tre in Europa e una in Medioriente. Allo stesso tempo, il 34% delle mete mondiali è ora parzialmente interdetto ai turisti internazionali.
Il blocco degli spostamenti
L’impatto devastante della pandemia sul comparto è facilmente deducibile se si esaminano le disposizioni dei Governi dei principali mercati di origine del turismo internazionale (quelli che nel 2018 hanno generato il 44% di tutti gli spostamenti mondiali).
Unwto nota infatti come quattro dei 10 principali bacini emissori (Germania, Cina, Canada e Federazione Russa) siano completamente chiusi da febbraio, mentre risultano parzialmente chiusi altri cinque come l’Italia, gli Stati Uniti, Hong Kong e Paesi Bassi. Il Regno Unito, invece, chiede il risultato negativo del test Covid-19 per i connazionali che tornano dall'estero, spesso combinandolo con la quarantena come misura principale. In tutti i casi, comunque, i viaggi essenziali all’estero sono fortemente sconsigliati.
Sul fronte opposto sono solo cinque le destinazioni che hanno revocato tutte le limitazioni agli spostamenti: Albania, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Macedonia del Nord e Tanzania.
Fonte = TTG ITALIA 09/03/21