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Viaggi d'affari: dai Millennials ai Baby boomers, cosa vogliono i clienti

Viaggi d'affari: dai Millennials ai Baby boomers, cosa vogliono i clienti

16 Settembre 2016

Prenotazioni, produttività, rendicontazione e vita privata: sono questi i 4 temi principali su cui si gioca la soddisfazione di chi viaggia frequentemente per lavoro, e ognuno questi temi impatta sull’esperienza di viaggio in misura diversa a seconda dell’età del viaggiatore.

Lo dice la Global Business Travel Association, affermando, si legge su Event Report, che nel settore viaggi d’affari non esiste una “soluzione” egualmente buona per tutti, ma che ogni generazione ha le proprie esigenze, di cui le aziende devono tenere conto. Perché, si sa, un dipendente soddisfatto (anche in tema di viaggi) è un dipendente che lavora meglio.

Il dato di partenza è buono, ha rilevato la Gbta nel report Traveler Satisfaction: Exploring the Generational Divide in Business Travel: l’88 per cento dei business traveller è soddisfatto di come l’azienda lo fa viaggiare. Ma quanto contano i diversi aspetti del viaggio per le diverse generazioni?

La prenotazione

Le variabili del processo di prenotazione del viaggio includono fattori quali il numero di fornitori fra cui scegliere, la facilità di fare cambiamenti, le opzioni di contatto con l’agenzia, la possibilità di prenotare autonomamente senza passare dall’agenzia.

Per i Millennial (18-34 anni) il principale fattore di soddisfazione è avere un ampio parco fornitori (compagnie aeree, alberghi etc) fra cui scegliere, seguito dalla possibilità di poter prenotare in autonomia su siti terzi, inclusi quelli delle agenzie online.

La Generazione X (35-55 anni) invece si ritiene soddisfatta quando può cambiare facilmente le prenotazioni e quando può prenotare semplicemente inviando una mail o telefonando all’agenzia di riferimento. Per i Baby Boomer (55+) il tema prenotazioni non è rilevante, e non ha alcuna influenza sul grado di soddisfazione per il viaggio.

La produttività

È il tema legato ai lunghi tempi di attesa in aeroporto per i controlli di sicurezza, e più in generale ai tempi di spostamento. Per i business traveller è una questione di priorità: più perdono tempo negli spostamenti meno riescono a sfruttare il tempo di viaggio per lavorare.

Per i Millennial e la Generazione X il primo fattore di soddisfazione è riuscire ad accelerare i controlli di sicurezza in aeroporto: negli Usa è possibile “abbonandosi” a servizi specifici di verifica rapida, che il 51% dei business traveller paga di tasca propria se non coperti dall’azienda considerandoli essenziali per migliorare l’esperienza di viaggio. Gli ultra 55enni sono invece meno frustrati dalle attese: a loro basta avere il wi-fi (pagato dall’azienda) in ogni ambiente e circostanza, così da poter lavorare e mantenere i contatti con la famiglia.

La rendicontazione

Il tema rendicontazione comprende variabili quali i metodi per presentare le ricevute e le note delle spese sostenute durante il viaggio, ma anche la disponibilità o meno di una carta di credito aziendale. I Millennial preferiscono rendicontare le spese via computer e gestire le ricevute in modalità elettronica; la Generazione X è soddisfatta se può inviare all’azienda le foto delle ricevute fatte con lo smartphone, rendicontare le spese via computer e usare la carta di credito aziendale. Per i più anziani, anche il tema della rendicontazione è un non tema che non influisce sul livello di soddisfazione.

La vita privata

La possibilità di mantenersi in contatto con familiari e amici anche quando si è in viaggio di lavoro sembra interessare soltanto ai Baby Boomer, gli ultra 55enni. Per le generazioni più giovani, forse più in grado di gestire le relazioni attraverso gli strumenti digitali, l’impatto che i viaggi d’affari hanno sulla vita privata non è un fattore cui attribuiscono particolare importanza e la possibilità o meno di un contatto continuativo non determina la qualità dell’esperienza di viaggio. - Fonte: TTGitalia.com