Viaggi affari, aumentano le trasferte ma si ottimizza la spesa
Nel 2016 il traffico internazionale si è sviluppato principalmente in Occidente. L’area economica BRIC riduce la propria quota, trainata al ribasso dall’andamento negativo della Cina, della Turchia e del Brasile. Crescono gli Stati Uniti e rimane costante la Russia. Aumentano le trasferte di lavoro e crescono le spese di viaggio.
É quanto rivela l’ultima Business Travel Survey di Uvet. Considerando l’ultimo triennio 2014-2016, le trasferte sono aumentate di ben 23 punti percentuali, mentre le spese di 7 punti. Il I semestre 2016 ha registrato un aumento delle trasferte e delle spese di viaggio rispettivamente di 8 punti e 3 punti percentuali, comunque entrambe in calo rispetto alla media del triennio 2014/2016.
Se da un lato le aziende spendono di più in trasferte, cala invece il costo medio per viaggio, confermando il trend in discesa anche nel I semestre 2016. Rispetto al 2015, il costo medio per trasferta è sceso del 5%, con una riduzione di 11 euro a trasferta. Se si osserva il comportamento del costo medio per trasferta negli ultimi 3 anni, si nota che si è ridotto di ben 13 punti, di 32 euro circa.
“A fronte di un aumento delle trasferte e dei costi di alcuni servizi – sottolinea Luca Patanè, presidente Gruppo Uvet – vediamo una diminuzione delle spesa totale media per trasferta da parte delle aziende. Ciò significa che si viaggia di più ma si tende a ottimizzare, utilizzando ad esempio il treno che, a livello nazionale soprattutto grazie all’alta velocità, sta soppiantando l’aereo”.
L’andamento delle spese di viaggio aeree nel I semestre 2016 è rimasto costante rispetto allo stesso periodo del 2015. Il numero di trasferte aeree, invece, rispetto all’anno precedente è cresciuto del 6%. La decrescita del costo del biglietto nel 2016 è stata pari al 6%, cioè di un valore pari a 24 euro rispetto al semestre precedente.
Per quanto riguarda le specifiche destinazioni, i primi 6 mesi del 2016 vedono al primo posto New York. Al secondo posto troviamo Dubai. In Europa Francia e Germania hanno confermato la loro leadership da un punto di vista economico per l’Italia, anche se negli ultimi 12 mesi la prima ha visto diminuire la propria quota, conseguenza anche degli attentati a Parigi, mentre la seconda accresce il proprio traffico.
Valori in calo anche per Regno Unito, Russia Spagna e Belgio. La principale destinazione è rimasta Parigi, con il 12% del totale dei viaggi d’affari effettuati in Europa, nonostante abbia diminuito la propria quota. In calo anche Bruxelles, Madrid e Barcellona.
Valori in crescita per Francoforte, mentre Amsterdam e Londra restano costanti. In Italia Milano è la principale destinazione dei viaggiatori d’affari delle imprese: quasi il 34% dei clienti ha scelto gli scali di Linate e Malpensa. Roma negli ultimi 12 mesi ha registrato una crescita mentre le altre destinazioni hanno registrato un calo.
Negli ultimi 12 mesi, l’andamento del numero di trasferte ferroviarie ha visto una crescita del 7% rispetto all’anno precedente e di ben 45 punti nei confronti del 2014. Stessa cosa per le spese di viaggio, per le quali la crescita nel 2016 rispetto all’anno precedente è di 6 punti percentuali, mentre rispetto all’ultimo triennio è pari a 28 punti.
Ciò sta dimostrare come l’utilizzo dell’AV si stia normalizzando e come ormai l’uso del treno sia entrato a far parte delle abitudini dei viaggiatori d’affari italiani. Il discorso vale ovviamente e per i viaggi nazionali: ad esempio nella tratta Milano – Roma, nel II trimestre dell’anno, ha viaggiato in treno il 55% contro il 45%. Il sorpasso è avvenuto già a partire dall’ultimo trimestre del 2014 (52% vs 48%).
Milano rimane la principale destinazione italiana dei viaggiatori d’affari, aumentando di un punto percentuale la propria quota. Roma riduce lievemente la propria quota di mercato rispetto all’anno precedente, e lo stesso comportamento registrano le altre destinazioni (tra queste, le principali sono comunque le città collegate dall’alta velocità, ovvero Torino, Bologna, Firenze e Napoli).
Nonostante una decrescita del costo medio complessivo di 8,5 punti percentuali, New York rimane la città nella quale il pernottamento ha registrato, negli ultimi 12 mesi, un costo maggiore. In calo anche le altre destinazioni. La decrescita più significativa avviene a San Paolo del Brasile.
Nel I semestre 2016, il costo medio per ‘room night’ nelle destinazioni europee è aumentato nella città di Francoforte, Amsterdam e Madrid. Il costo medio per un pernottamento è invece diminuito nelle altre città, a eccezione di Parigi che è rimasta costante. La città più economica rimane Madrid.
A livello italiano, negli ultimi 12 mesi, il costo medio camera più elevato si è registrato a Firenze. Al secondo posto Roma seguita da Milano, entrambe in lieve calo. A Napoli e a Genova invece si è registrato un notevole incremento. - Fonte: TravelNoStop.com