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Via Istanbul o Doha, gli hub e le rotte delle triangolazioni

Via Istanbul o Doha, gli hub e le rotte delle triangolazioni

09 Luglio 2020

Si chiamano triangolazioni. Per chi arriva dal Bangladesh o da altri paesi dell'Asia le porte di accesso all'Italia sono Istanbul, Doha, Dubai, Il Cairo, Atene. Oppure Francoforte, l'hub preferito per chi proviene dal Sud America.
Partendo da un paese ad alto rischio di contagio del Coronavirus, l'ultimo caso è il Bangladesh, si potrebbe arrivare in Italia - nonostante la sospensione dei voli per una settimana decisa il 7 luglio dal ministro della Salute, Roberto Speranza -prendendo un volo che faccia scalo in un paese B prima di atterrare a Fiumicino o a Malpensa.

Da ieri pomeriggio questo è più difficile. Perché il ministro Speranza ha emanato una lettera anti-triangolazioni dal Bangladesh, diretta all'Enac, che ha comunicato la restrizione alle compagnie operanti in Italia e a tutte le aviolinee mondiali, attraverso la Iata. Il provvedimento di Speranza dice che è vietato imbarcare passeggeri dal Bangladesh con destinazione finale l'Italia e che se questi fanno scalo in un altro aeroporto straniero (Istanbul, Doha, Francoforte, Dubai, ecc.) non possono essere imbarcati su voli diretti in Italia, «per motivi di sanità pubblica». Se si presentano alla frontiera verranno rimandati indietro. Quello che è successo ai passeggeri di un volo di Qatar Airways proveniente da Doha atterrato ieri poco dopo le 13 a Fiumicino. I 125 bengalesi originati dal Pakistan sono stati costretti a rimanere sul velivolo e rimandati indietro. I rimanenti, tra cui almeno tre italiani, sono stati sottoposti ai tamponi e dovrebbero rimanere in quarantena per 14 giorni.

Le norme anti-triangolazione sono state anche diffuse con un «Notam» dell'Enac alle 19.09, un «avviso ai naviganti». In questo modo sarà più difficile entrare dal Bangladesh in Italia, ma non impossibile. I bengalesi sono più facilmente tracciabili per il passaporto, ma per i passeggeri di altre nazionalità c'è la possibilità di volare da Dacca verso altre destinazioni e comprare un altro biglietto aereo per l'Italia, in modo da nascondere la città di partenza. Già adesso i passeggeri che provengono da paesi nei quali c'è una forte diffusione del virus, come il Brasile, non possono essere bloccati né sottoposti alla quarantena, che sarebbe comunque fiduciaria, in un luogo scelto da loro, se non dichiarano la provenienza. Poiché da San Paolo o Rio non ci sono voli diretti per l'Italia, eventuali "brasiliani" possono arrivare solo con una triangolazione. Per lo più via Francoforte, visto che l'unica compagnia europea che vola in Brasile è Lufthansa. Alitalia aveva messo in vendita voli da Roma a San Paolo e per Tokyo dal primo agosto, ma adesso non ci sono più. Resta il Roma-New York, dal 14 luglio ci sarà il Roma-Boston.

Speranza ha scritto una lettera alla commissaria Ue per la Salute, Stella Kyriakides, dicendo che sarebbe «opportuno delineare insieme nuove rigorose misure cautelative per gli arrivi da aree extra Schengen ed extra Ue». Sul sito della compagnia del Bangladesh, Biman Airlines, ieri è apparso l'annuncio che a causa del Coronavirus tutti i voli internazionali sono sospesi fino al 30 luglio, tranne quello per Londra. Attenzione quindi agli arrivi dalla capitale britannica.

Fonte = IL SOLE 24 ORE 09/07/20