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Vettori, utili in ripresa Iata: serve molto di più

Vettori, utili in ripresa Iata: serve molto di più

“I profitti dei vettori vanno visti dalla giusta prospettiva. Il recupero è impressionante, non c’è dubbio, ma un margine di profitto del 2,7 per cento è molto al di sotto di quanto gli investitori accetterebbero, in qualsiasi industria”. ‘Bene, ma non benissimo’ è la sentenza del ceo della Iata Willie Walsh alle ultime proiezioni sui bilanci del 2023 e sulle prospettive del 2024 delle compagnie aeree mondiali. Le analisi dell’associazione mettono in luce fatturati da record, profitti in continua crescita e dati di traffico ormai prossimi al pre pandemia. Ma c’è ancora molto da fare.

Sicuramente la svolta c’è stata ed è di livello forse anche inaspettato, ma soprattutto indica come il comparto abbia fatto passi da gigante: "Considerando le gravi perdite degli ultimi anni, l'utile netto previsto nel 2024 è un tributo alla resilienza dell'aviazione – aggiunge Walsh -. Le persone amano viaggiare e questo ha aiutato le compagnie aeree a tornare a ruggire ai livelli di connettività pre-pandemia".

I numeri
Ma ecco le cifre del business calcolate dalla Iata. Intanto a livello di fatturato e numero di passeggeri il prossimo anno segnerà il record assoluto: le previsioni parlano invece di entrate per 964 miliardi di dollari, mentre il numero di passeggeri si attesterà a 4,7 miliardi, contro i 4,5 del 2019. Per quanto riguarda gli utili dopo gli oltre 23 miliardi di quest’anno, nel 2024 il dato arriverà a 25,7 miliardi.

Le criticità
Numeri di tutto rispetto, ma Walsh torna ancora con i piedi per terra e spiega: “Naturalmente, molte compagnie aeree stanno facendo meglio della media e molte sono in difficoltà. Ma c'è qualcosa da imparare dal fatto che, in media, le compagnie aeree tratterranno solo 5,45 dollari per ogni passeggero trasportato. È abbastanza per comprare un semplice "grande latte" in uno Starbucks di Londra. Ma è troppo poco per costruire un futuro che sia resiliente agli shock per un'industria globale critica da cui dipende il 3,5% del Pil e da cui 3,05 milioni di persone traggono direttamente il loro sostentamento”.

Fonte = TTG ITALIA 06/12/23