Vendere il turismo: le 10 parole chiave per impostare un piano di marketing
Nel 2030 il turismo mondiale interesserà 1,8 miliardi di persone e la concorrenza tra i Paesi sarà sempre più spietata. Gli uffici marketing di molte destinazioni turistiche sono già al lavoro: ma quali sono i criteri da adottare subito per impostare un'offerta turistica che sia valida nei prossimi anni?
A dare una risposta ha provato Domenico De Masi, sociologo del lavoro, che su richiesta della Commissione Turismo alla Camera del Movimento 5 Stelle, ha realizzato un'indagine su come evolverà il turismo da qui al 2030.
"Dal marketing dei servizi si passerà al marketing emozionale, con una domanda più articolata, diversa, globale ed esigente".
Ecco le 10 parole chiave per impostare subito una strategia vincente.
Atmosfera: saper costruire nuove suggestioni farà la differenza, utilizzando al meglio lo storytelling raccontare una destinazione, costruendo anche una dimensione mitica
Strumenti di indagine: nel 2030 si useranno vari strumenti per conoscere le diverse tipologie di turisti, mappare le risorse, promuovere il territorio, gestire tutti i fattori presenti nel sistema, costruire holiday planning individuali e aggregare tutti i segmenti del sistema
Marketing digitale: una buona strategia deve utilizzare big data, uso strategico del web 4.0 e sue evoluzioni, strategie di brand e di CRM, dati di geo-referenziazione, personalizzazione delle esperienze
Cultura di progetto: entro il 2030 la progettualità riguarderà la definizione dell'offerta e delle esperienze turistiche percorribili, l'integrazione con il territorio, le dotazioni e i servizi
Passaparola: il principale canale di informazione turistica continuerà a essere il passaparola, che sarà però amplificato, globale, stimolato da social network e piattaforme digitali
Promozione: quella del futuro farà sempre più leva su stili di vita autentici, creatività, aspetti esperienziali, piccola dimensione familiare e diversità
Qualità: un pilastro della strategia sarà la qualità totale percepita nella gestione dei servizi, nei contenuti proposti e nel mantenimento delle promesse fatte
Modelli situazionali: i modelli di filiera verticali saranno sostituiti da modelli situazionali, a volte anche temporanei
Front line: sarà una parte fondamentale e riguarderà anche i call center.
I punti imprescindibili sono lingua inglese, ascolto, educazione, puntualità, gentilezza, facilità nella risoluzione tempestiva dei problemi, nuove architetture informatiche per incrociare i dati sul piano metodologico e culturale
Realtà locali: i singoli comuni e le realtà locali secondo il modello di partnership pubblico-privato indicato dall'Unione Europea, con criteri di approccio integrato, condivisione delle responsabilità, consenso e adesione volontaria. di Oriana Davini – Fonte: TTGItalia.com