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Vacanze rovinate e senza risarcimento?

Vacanze rovinate e senza risarcimento?

Già, perché la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione - in pratica una messa in stato d'accusa - su questo e su altri due fronti direttamente collegati ai diritti di chi viaggia. Come nel caso, per esempio, dei passeggeri disabili e di chi viaggia per nave. Ritardi costosi non solo e non tanto per le sanzioni che saranno applicate al nostro Paese se dovesse risultare "colpevole" o non dovesse adeguarsi. Ma che incidono direttamente sulla protezione di diritti di soggetti deboli. Certo, non è una novità ma anche in questo caso i moniti arrivati da Bruxelles nel recente periodo sembrano non aver avuto un effetto di reale deterrenza sulle leggi italiane.

Passeggeri disabili non tutelati in bus

Negli ultimi casi sollevati, Bruxelles rimprovera all'Italia di non rispettare in particolare i diritti dei passeggeri disabili che si spostano in bus, in quanto rischiano di non potersi spostare nell'assenza di fermate predefinite in cui possono ricevere assistenza. Chi viaggia via nave corre ugualmente il rischio di non vedere tutelati i propri diritti, in quanto non è ancora operativa l'autorità garante per la verifica del loro rispetto e a cui i cittadini possono rivolgersi in caso di contenziosi. Problemi anche sul diritto al rimborso per chi compra pacchetti-vacanze in caso di fallimento dell'operatore turistico: il fondo nazionale preposto ai rimborsi non ha sufficienti risorse finanziarie per farvi fronte, con un allungamento notevole dei tempi per i ricorsi dei consumatori. L'Italia, se non fornirà risposte adeguate alla Commissione Ue, rischia di veder proseguire le procedure d'infrazione sino a ritrovarsi davanti la Corte di giustizia Ue.

I ritardi nei pagamenti della Pa

Agli ultimi tre dossier va aggiunto quello aperto lunedì 3 febbraio, quando è arrivata la notizia dell'avvio della procedura di infrazione per i ritardi nei pagamenti della Pa . Il vicepresidente italiano della Commissione europea, Antonio Tajani, ha spiegato che sono stati violati in particolare gli articoli 4 e 7 della direttiva 211/7/Ue sui ritardi di pagamento: «La prima lettera partirà oggi pomeriggio: l'Italia avrà cinque settimane di tempo per dimostrare di non avere violato la normativa europea, altrimenti partirà la lettera di messa in mora». - Fonte: Il Sole 24 Ore sito web