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Uzbekistan sconosciuto

Uzbekistan sconosciuto

«Vogliamo più italiani»

Ma ora l Uzbekisthan di italiani ne vuole accogliere di più, e per rilanciare il suo invito la delegazione uzbeka in visita a Roma nei giorni scorsi, accompagnata dall ambasciatore in Italia Ruvshan Usmanov e dal console onorario Vittorio Giorgi, ha coinvolto con Uzbektourism, l ente del turismo, anche i tour operator, oltre a una numerosa rappresentanza di imprenditori italiani protagonisti di un interscambio commerciale che nel 2013 ha raggiunto i 110 milioni di euro.

L incontro al Hotel dei Cavalieri, concluso sulla celebre terrazza che guarda tutta Roma, è servito per capire cosa l Uzbekistan sa offrire ora ai suoi ospiti. Un Paese grande circa due volte l Italia con meno di 30 milioni di abitanti, quasi il 90% musulmani, dove nelle antiche capitali della satrapia Corasmiade e dell impero Achemenide  patria degli iniziati Sufi e dell Islam, di grandi filosofi, astronomi, matematici  hanno lasciato un impronta profonda il passaggio di Alessandro Magno e dei nomadi mongoli, le influenze turche, persiane e buddiste, l epopea del grande Tamerlano, da ultimo la Russia degli zar e quella dei soviet.

Così alle imponenti moschee azzurre e dorate, le madrasse e i palazzi sontuosi dell antica architettura islamica, si affiancano i palazzi neoclassici e le imponenti costruzioni del gotico socialista (l Uzbekistan è indipendente dal 1991) molti trasformati in grandi alberghi, e dotati ora di servizi di standard internazionale.

Pitture rupestri e treni AV

Fuori dalle città il paesaggio vira dagli alti monti innevati dell Alaj e di Karatau alle verdi valli di Fergana, al deserto dell Ustjurt dove si viaggia a dorso di cammello, alla vasta pianura della steppa ai fiumi  con tanto di rafting organizzato  che si gettano nell immenso lago D Aral, residuo di un antico mare. E dove tra le gole di Sarmish e quelle di Sarishsay le pitture rupestri raccontano come qui viveva l uomo 40mila anni fa. Nello stesso Paese che si sta dotando di treni ad alta velocità, dal 2016 anche tra Tashkent e Fergana. E che nel museo di Igar Savizkiy a Nukus custodisce la più vasta collezione d arte russa di tutti i tempi dopo quella del Hermitage.

Due voli diretti al giorno

«Un patrimonio unico, al centro di una regione altrettanto ricca e interessante» ci ha detto Gastone Nardoni, amministratore delegato di GS Air, che distribuisce in Italia i voli di Uzbekistan Airways, il vettore di bandiera che collega Milano e Roma tutti i giorni con Tashkent. «Abbiamo un buon accordo con Alitalia per gli avvicinamenti, e speriamo per l alta stagione di avere anche un volo da Venezia» ha anticipato Nardoni.

Quattromila gioielli sconosciuti

«Gli italiani già amano l Uzbekistan  ci ha spiegato l ambasciatore Usmanov  sanno che l Uzbekistan è un Paese assolutamente pacifico e sicuro. Ma ci preme ricordare che oltre le città del mito, come Samarcanda e Bukhara, nei centri meno noti nelle nostre sette regioni abbiamo oltre 4mila monumenti semisconosciuti, un patrimonio etnico e artistico sorprendente ed eccezionalmente vario  dalle piccole feste locali al grande festival di Samarcanda  un artigianato molto raffinato, un ottima tavola e un offerta molto varia per il turismo attivo e naturalistico». A ripetere tutto questo al mercato dovranno pensare gli operatori italiani specializzati, da Alpitour con Francorosso a Mistral, a Metamondo, Columbia, l Elefante e Porta d Oriente, per citare solo alcuni tra i brand più attivi.

Il campo di yurte nel deserto

E sul fronte uzbeko collabora la fantasia delle DMC come ABC Silk Road Tourism, che ora  ci ha raccontato Umid Yusupov, il direttore  ha perfino nel deserto un campo di yurte come quelle dei nomadi, ma in versione comfort, per dormirvi durante il safari in fuoristrada. «Forse per la prima volta  commenta Massimo Maida dell Elefante  in un mercato stagnante, l Uzbekistan patisce la concorrenza di altre mete dell area, che si aprono al grande mercato. Ma da noi si conferma un prodotto di buoni numeri, anche quest anno con circa 300 passeggeri». - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web (di Marina Firrao)