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UNWTO: TURISMO INTERNAZIONALE AL 60% DEI LIVELLI PRE-PANDEMIA

UNWTO: TURISMO INTERNAZIONALE AL 60% DEI LIVELLI PRE-PANDEMIA

Secondo l’ultimo Barometro Mondiale del Turismo dell’Unwto, nel periodo gennaio-luglio 2022 gli arrivi turistici internazionali sono quasi triplicati (+172%) rispetto allo stesso periodo del 2021. Ciò significa che il settore ha recuperato quasi il 60% dei livelli pre-pandemia. La costante ripresa riflette la forte domanda inespressa di viaggi internazionali, nonché l’allentamento o l’abolizione delle restrizioni ai viaggi (86 Paesi non avevano restrizioni legate alla Covid al 19 settembre 2022).

Il segretario generale Zurab Pololikashvili ha dichiarato: “Il turismo continua a riprendersi costantemente, ma rimangono diverse sfide, da quelle geopolitiche a quelle economiche. Il settore sta riportando speranza e opportunità per le persone di tutto il mondo. È anche il momento di ripensare il turismo, a dove sta andando e al suo impatto sulle persone e sul pianeta”.

Si stima che 474 milioni di turisti abbiano viaggiato a livello internazionale nel periodo, rispetto ai 175 milioni degli stessi mesi del 2021. Nei mesi di giugno e luglio 2022 si sarebbero registrati 207 milioni di arrivi internazionali, più del doppio rispetto agli stessi due mesi dell’anno scorso. Questi rappresentano il 44% degli arrivi totali registrati nei primi sette mesi del 2022. L’Europa ha accolto 309 milioni di arrivi, pari al 65% del totale.

Europa e Medio Oriente in testa alla ripresa

L’Europa e il Medio Oriente hanno mostrato la ripresa più rapida nel periodo gennaio-luglio 2022, con arrivi che hanno raggiunto rispettivamente il 74% e il 76% dei livelli del 2019. L’Europa ha accolto un numero di arrivi internazionali quasi triplo rispetto ai primi sette mesi del 2021 (+190%), con risultati favoriti dalla forte domanda intraregionale e dai viaggi dagli Stati Uniti. La regione ha registrato una performance particolarmente robusta a giugno (-21% rispetto al 2019) e luglio (-16%), a testimonianza di un periodo estivo molto intenso. A luglio gli arrivi sono saliti a circa l’85% dei livelli del 2019. Anche l’abolizione delle restrizioni di viaggio in un gran numero di destinazioni ha alimentato questi risultati (44 Paesi in Europa non avevano restrizioni legate al Covid al 19 settembre 2022).

Il Medio Oriente ha visto gli arrivi internazionali crescere di quasi quattro volte rispetto all’anno precedente nel periodo gennaio-luglio 2022 (+287%). Gli arrivi hanno superato i livelli pre-pandemia a luglio (+3%), favoriti dagli straordinari risultati ottenuti dall’Arabia Saudita (+121%) in seguito al pellegrinaggio Hajj.

Anche le Americhe (+103%) e l’Africa (+171%) hanno registrato una forte crescita nel periodo gennaio-luglio 2022 rispetto al 2021, raggiungendo rispettivamente il 65% e il 60% dei livelli del 2019. L’Asia e il Pacifico (+165%) hanno visto gli arrivi più che raddoppiare nei primi sette mesi del 2022, pur rimanendo l’86% al di sotto dei livelli del 2019, poiché alcune frontiere sono rimaste chiuse ai viaggi non essenziali.

Sottoregioni e destinazioni

Diverse sottoregioni hanno raggiunto il 70-85% degli arrivi pre-pandemia nel periodo gennaio-luglio 2022. L’Europa mediterranea meridionale (-15% rispetto al 2019), i Caraibi (-18%) e l’America centrale (-20%) hanno mostrato il recupero più rapido verso i livelli del 2019. Anche l’Europa Occidentale (-26%) e l’Europa del Nord (-27%) hanno registrato ottimi risultati. A luglio gli arrivi si sono avvicinati ai livelli pre-pandemia nei Caraibi (-5%), nell’Europa meridionale e mediterranea (-6%) e in America centrale (-8%).

Tra le destinazioni che hanno riportato i dati sugli arrivi internazionali nei primi cinque-sette mesi del 2022, quelle che hanno superato i livelli pre-pandemia sono state: le Isole Vergini americane (+32% rispetto al 2019), l’Albania (+19%), Saint Maarten (+15%), l’Etiopia e l’Honduras (entrambi +13%), Andorra (+10%), Porto Rico (+7%), gli Emirati Arabi Uniti e la Repubblica Dominicana (entrambi +3%), San Marino ed El Salvador (entrambi +1%) e Curaçao (0%).

Tra le destinazioni che hanno riportato i dati migliori sulle entrate del turismo internazionale nei primi cinque-sette mesi del 2022, la Serbia (+73%), il Sudan (+64%), la Romania (+43%), l’Albania (+32%), la Macedonia del Nord (+24%), il Pakistan (+18%), la Türchia, il Bangladesh e la Lettonia (tutti +12%), il Messico e il Portogallo (entrambi +8%), il Kenya (+5%) e la Colombia (+2%) , che hanno tutti superato i livelli pre-pandemia nel periodo gennaio-luglio 2022.

Aumenta la spesa turistica, ma crescono le sfide

La ripresa in corso è visibile anche nella spesa turistica outgoing dai principali mercati di origine. La spesa dalla Francia è salita a -12% nel periodo gennaio-luglio 2022 rispetto al 2019, mentre quella dalla Germania è salita a -14%. La spesa turistica internazionale si è attestata a -23% in Italia e a -26% negli Stati Uniti.

Anche il traffico aereo internazionale di passeggeri ha registrato una performance robusta, con un aumento del 234% nel periodo gennaio-luglio 2022 (45% al di sotto dei livelli del 2019) e un recupero di circa il 70% dei livelli di traffico pre-pandemia a luglio, secondo la Iata.

Una domanda più forte del previsto ha anche creato importanti sfide operative e di forza lavoro nelle aziende turistiche e nelle infrastrutture, in particolare negli aeroporti. Inoltre, la situazione economica, esacerbata dall’Ucraina, rappresenta un importante rischio al ribasso. L’aumento dei tassi di interesse in tutte le principali economie, l’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari e le crescenti prospettive di una recessione globale, come indicato dalla Banca Mondiale, sono le principali minacce alla ripresa del turismo internazionale per il resto del 2022 e 2023. Il potenziale rallentamento si evince dall’ultimo indice di fiducia dell’Unwto, che riflette una visione più cauta, e dalle tendenze delle prenotazioni che mostrano segni di rallentamento della crescita.

Fonte = GUIDA VIAGGI 26/09/22