Un ministro fra l'Aquila e le adv
In pochi giorni è intervenuto per sanare l'ennesima emergenza di Pompei e per reperire fondi (4 milioni) per rimettere in piedi almeno in parte le mura medievali crollate a Volterra. È di qualche giorno fa, inoltre, la firma che ha sbloccato 135 milioni di euro per 46 progetti di restauro sui beni culturali nel Sud Italia. Insomma, il ministro non si sottrae al confronto, nè sulla cultura nè, tanto meno, sul turismo. Lo ha dimostrato intervenendo alla convention di Federcongressi&eventi, dove ha affrontato senza paura i temi caldi del comparto. Prima fra tutte la disintermediazione dei viaggi, che mette in difficoltà le imprese.
Franceschini non ha lesinato l'appoggio alle aziende del settore: "C'è l'esigenza - ha detto - di rivitalizzare le imprese, che patiscono la disintermediazione con cui oggi si prenotano i viaggi". Come Franceschini abbia intenzione di intervenire, non è ancora dato sapere. Il ministro si è, infatti, dato un ampio arco di tempo: "Ragioneremo sull'orizzonte di quattro anni per fare un lavoro profondo" dice, senza però trascurare le azioni più urgenti. "C'è il problema - riconosce Franceschini - di incentivare i flussi dai Paesi emergenti", un'azione che lo stesso ministro riconosce necessario mettere in campo al più presto attraverso gli strumenti attualmente a disposizione, in particolare l'Enit.
L'Agenzia viene tirata in ballo anche per il discorso sulla riforma del Titolo V della Costituzione, un argomento sul quale, con buona pace delle Regioni, Franceschini ha pochi dubbi: "Condivido la necessità di riformare il titolo V - dice -, uno dei punti centrali del programma di Governo, non solo sul turismo. Non possiamo però aspettare che questa riforma arrivi, perché richiede anni. Dobbiamo anticipare il percorso, e a questo proposito sto cercando di approfondire il ruolo dell'Enit, per quanto possibile secondo la normativa vigente". Altro punto forte della gestione Franceschini è la difesa dell'unificazione del Ministero della cultura con il turismo: "Nella stagione del Governo Letta abbiamo lavorato perché il trasferimento della delega del turismo alla cultura non fosse passeggera - sostiene -. È un legame che in Italia è indissolubile". - Fonte: TTG Italia