Un laboratorio digitale
Soprattutto all'indomani dei fanghi gettati sull'Enit e la presa di coscienza che non bastano gli annunci d'intenti dei dirigenti ministeriali e la pubblicazione dei progetti perché questi vedano la luce. Nelle paludi dei burocrati abortiscono gli embrioni e le autorizzazioni si perdono per strada, come quella per il passaggio della responsabilità del portale Italia.it all'Enit, mai arrivata. Con Tdlab sono in tanti ad augurarsi che questo non accada. E a sentire le voci dei protagonisti, chiedendo loro perché hanno accettato il ruolo di responsabili del gruppo di lavoro a titolo puramente volontario (non vengono retribuiti), una delle motivazioni è proprio la trasparenza che stavolta il Governo pare abbia deciso di garantire.
"Il gruppo parte con alcune modalità che mi hanno spinta ad accettare e che non avevo incontrato prima d'oggi - esordisce Roberta Milano, tra i cinque esperti di marketing e turismo di Tdlab -: innanzitutto è stato riconosciuto il turismo come un settore economico, poi abbiamo un tempo circoscritto per elaborare un documento effettivo e infine è stata accolta la proposta di aprire un blog che racconti passo dopo passo cosa stiamo facendo ": questo per consentire che il laboratorio si apra all'esterno. " Procederemo individuando temi molto specifici ai quali dare risposte, nei tre ambiti fissati dal ministero - continua Milano -: interoperabilità, digital divide, promozione e commercializzazione".
Stefano Ceci, presidente dell' Associazione Startup Turismo, è il mentore di questa iniziativa, che vede riuniti cinque professionisti, oltre a Touring Club, Agenzia per l'Italia digitale, Enit, Aci, Expo 2015, e Trento Rise. Insieme a Milano, dunque, ci sono Euro Beinat, professore di geoinformatica e computer science all'università di Salisburgo, responsabile in Tdlab del gruppo sull'interoperabilità con il docente di Bocconi Rodolfo Baggio e l'ex consigliere dell'Agenzia governativa per l'innovazione, Edoardo Colombo. Il presidente di Confindustria digitale, Cristiano Radaelli, si occupa del gruppo sul digital divide, nel senso di favorire il sostegno alla digitalizzazione.
Infine con Trento Rise di cui è innovation manager (dopo un passato in Trentino Marketing), Sergio Cagol ha il compito di sviluppare il cluster su promozione e commercializzazione. "Dobbiamo assolutamente tenere insieme i due aspetti per un territorio, quindi renderlo appetibile anche dal punto di vista dell'acquisto - spiega Cagol -. Il turista oggi si aspetta di fruire online un'esperienza completa". Il problema è che hotel e trasporti prenotabili online non sono integrati con la destinazione. " Dobbiamo costruire un impianto di comunicazione che sia omogeneo a livello nazionale e coerente con tutta l'offerta di un'area : siamo unici al mondo, ma comunichiamo poco, promuoviamo a volte male, vendiamo ancora meno". In realtà a venderci ci pensano le Olta straniere. "Sì, ma non valorizzano l'Italia e si focalizzano su hotel e voli, mentre il viaggiatore vuole musei, noleggio attrezzature sportive, guide, escursioni. Pensiamo che tutto questo debba essere presente nella fase di costruzione della vacanza, anzi possono essere determinanti per la finalizzazione dell'acquisto", conclude. - Fonte: Guida Viaggi (di Paola Baldacci)