Ue: Proposta di riforma per il turismo personalizzato
Queste sono le novità principali della proposta di direttiva relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici assistiti , contenuta nella comunicazione della Commissione europea COM(2013)512 pubblicata il 9 luglio 2013. La proposta di riforma nasce dalla constatazione della profonda trasformazione delle modalità di prenotazione dei viaggi e in particolar modo dei "pacchetti" visto che aumenta il numero di chi, invece di scegliere una soluzione "all inclusive" già pronta, si rivolge al web per combinare vari servizi di viaggio.
La normativa attuale, la direttiva 314 del 1990 , infatti, rischia di essere troppo in ritardo rispetto alla crescente tendenza di prenotare pacchetti turistici personalizzati autonomamente tramite il web (tramite un'agenzia on line o tramite più siti collegati commercialmente tra loro), con la conseguenza che questi consumatori oggi non hanno tutele in caso di disservizio o inadempienza contrattuale dell'organizzatore. Da questa constatazione, secondo la Commissione europea, nasce l'esigenza di aggiornare la normativa attuale e di adeguare la direttiva 314/90 all'era del digitale. Così facendo, secondo Bruxelles, altri120 milioni di consumatori che acquistano servizi turistici personalizzati riceveranno delle tutele specifiche grazie alla nuova normativa comunitaria. Sotto l'altro profilo, quello degli acquirenti dei pacchetti "tutto compreso", la proposta di riforma aumenta le protezioni attuali e rafforza la tutela degli utenti in caso di problemi.
Il dibattito sulla riforma a Bruxelles è ancora in corso e anche l'Italia sarà chiamata a dare il suo contributo. In tal senso da tempo è stato avviato un lavoro di approfondimento da parte del Gruppo di lavoro "Politiche Ue" del Cncu e lo stesso Consiglio contribuirà, dal punto di vista dei consumatori, alla formazione della posizione italiana sulla proposta di direttiva. Cosa cambia in concreto per i consumatori? Innanzitutto la riforma rafforza le tutele per gli utenti dei pacchetti "tutto compreso" e ne estende alcune ai "servizi turistici assistiti", quelli "costruiti" e personalizzati dall'utente. Nello specifico, poi, la proposta di direttiva contiene molti aspetti innovativi.
Informazioni migliori in materia di responsabilità. Il turista-consumatore dovrà essere informato con un linguaggio semplice e comprensibile che l'organizzatore è il responsabile della corretta esecuzione di tutti i servizi che compongono il pacchetto. Attualmente invece, a causa di divergenze tra le norme nazionali su chi sia la parte responsabile, l'organizzatore e il venditore si rinviano a vicenda il consumatore, non riconoscendo la propria responsabilità.
Diritti di annullamento rafforzati. I consumatori potranno beneficiare di una maggiore flessibilità e recedere dal contratto prima della partenza pagando all'organizzatore un indennizzo ragionevole. Inoltre, potranno risolvere il contratto gratuitamente prima della partenza in caso di catastrofi naturali, disordini civili o altre situazioni gravi simili nel paese di destinazione (ad esempio quando le ambasciate sconsigliano il viaggio) che possano pregiudicare la vacanza. Limite del 10% sugli aumenti di prezzo e obbligo di trasferire le riduzioni di prezzo in circostanze analoghe.
Punto di contatto unico in caso di problemi. Gli utenti potranno presentare reclami o denunce direttamente al venditore (agenzia di viaggio).
Soggiorno prolungato. Nel caso sia impossibile assicurare al viaggiatore il rientro nei tempi stabiliti a causa di circostanze eccezionali, l'organizzatore deve sostenere i costi del soggiorno prolungato fino a un massimo di 100 euro per tre notti.
Diritti di ricorso rafforzati. Qualora un servizio non sia stato eseguito correttamente, i consumatori possono chiedere, oltre alla riduzione del prezzo, il risarcimento dei danni morali subiti, in particolare per "vacanza rovinata".
Infine, per gli utenti dei servizi turistici personalizzati la proposta introduce una migliore informazione su chi è responsabile di ciascun servizio e il diritto di farsi rimborsare ed essere rimpatriati nel caso in cui il venditore, il vettore o ogni altro fornitore di servizi fallisca mentre sono in vacanza. - Fonte: Tuttoconsumatori