Turisti stranieri testimonial d’eccezione per food & wine italiano all’estero
Dopo una vacanza in Italia il turista straniero tornato a casa continua a comprare prodotti italiani. É quanto emerge dalla ricerca ‘Il turismo enogastronomico, driver della promozione del territorio a livello nazionale e locale’, promossa da Fiera Milano Spa e dall’Osservatorio di Bit, Borsa Internazionale del turismo (11-13 febbraio Fieramilanocity e Mico) e presentata a Milano.
L’identikit del gastronauta rileva che al 49% è straniero (in prevalenza francese, tedesco e inglese) ma il 50 % sono italiani che stanno scoprendo la ricchezza variegata dei loro territori.
Dalla ricerca emerge che il 75% dei viaggiatori sceglie come meta di vacanza una destinazione rinomata per il cibo e l’impatto economico del settore è rilevante: il food & beverage rappresenta circa il 25% delle spese di ogni turista e può salire fino al 35%, cui si aggiunge l’indotto.
Molti sono coloro che dichiarano di comprare in viaggio prodotti enogastronomici da portare a casa ed altrettanti quelli che continueranno a farlo una volta rientrati in patria. Il 59% dei turisti stranieri acquisterà cibo italiano e il 54% vino.
La riconoscibilità del marchio Italia e dei prodotti italiani fa da traino anche per le esportazioni agroalimentari: nel 2017 il volume ha superato i 40 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 70% nell’ultimo decennio. Un impatto che è però anche qualitativo: il turismo enogastronomico caratterizza la destinazione, valorizza le mete meno note, contribuisce alla destagionalizzazione e favorisce la fidelizzazione dei viaggiatori.
Per il Censis (2017) sono 13,7 milioni gli italiani che nel 2016 hanno fatto vacanze o gite giornaliere enogastronomiche, per un giro d’affari complessivo stimato da Città del Vino (2017) in circa 2,5-3 miliardi di euro, con prospettive di crescita. Favorisce anche abitudini salutiste, con una maggiore attenzione per i cibi naturali. Viaggiatori che scelgono le destinazioni e quindi dove mangiare o acquistare prodotti consultando il web. Dopo gli Stati Uniti, l’Italia è il Paese più cercato per le recensioni di ristoranti e tre destinazioni italiane, Firenze (15/ma), Milano (16/ma) e Roma (25/ma), sono tra le 25 di maggiore appeal enogastronomico.- Fonte: Travelnostop.com
Dalla ricerca emerge che il 75% dei viaggiatori sceglie come meta di vacanza una destinazione rinomata per il cibo e l’impatto economico del settore è rilevante: il food & beverage rappresenta circa il 25% delle spese di ogni turista e può salire fino al 35%, cui si aggiunge l’indotto.
Molti sono coloro che dichiarano di comprare in viaggio prodotti enogastronomici da portare a casa ed altrettanti quelli che continueranno a farlo una volta rientrati in patria. Il 59% dei turisti stranieri acquisterà cibo italiano e il 54% vino.
La riconoscibilità del marchio Italia e dei prodotti italiani fa da traino anche per le esportazioni agroalimentari: nel 2017 il volume ha superato i 40 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 70% nell’ultimo decennio. Un impatto che è però anche qualitativo: il turismo enogastronomico caratterizza la destinazione, valorizza le mete meno note, contribuisce alla destagionalizzazione e favorisce la fidelizzazione dei viaggiatori.
Per il Censis (2017) sono 13,7 milioni gli italiani che nel 2016 hanno fatto vacanze o gite giornaliere enogastronomiche, per un giro d’affari complessivo stimato da Città del Vino (2017) in circa 2,5-3 miliardi di euro, con prospettive di crescita. Favorisce anche abitudini salutiste, con una maggiore attenzione per i cibi naturali. Viaggiatori che scelgono le destinazioni e quindi dove mangiare o acquistare prodotti consultando il web. Dopo gli Stati Uniti, l’Italia è il Paese più cercato per le recensioni di ristoranti e tre destinazioni italiane, Firenze (15/ma), Milano (16/ma) e Roma (25/ma), sono tra le 25 di maggiore appeal enogastronomico.- Fonte: Travelnostop.com