Turismo, tax-credit da 25 mln
L'intervento finanziariamente più cospicuo sarà proprio il credito d'imposta per la riqualificazione di alberghi, bed and breakfast, ostelli e campeggi: a partire dal 2014 e per i due anni successivi le strutture (purché esistenti alla data del 1° gennaio 2012) potranno beneficiare di un tax credit del 30% sulle spese di ristrutturazione edilizia e per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Il credito d'imposta sarà ripartito in cinque anni. Per le persone fisiche il limite massimo del beneficio sarà pari a 60 mila euro annui nel 2014 e 2015, per scendere a 30 mila euro nel 2016. Per i soggetti titolari di reddito d'impresa, invece, il credito (utilizzabile in compensazione) potrà arrivare nel triennio fino a 200 mila euro. Numeri che, secondo i calcoli dell'esecutivo, incideranno sulle casse pubbliche per 25 milioni di euro nel 2014 e per 50 milioni annui dal 2015 al 2017. Nel complesso, l'intervento vale così 175 milioni di euro.
Costerà 75 milioni (15 all'anno per cinque anni), invece, il tax credit per la digitalizzazione turistica introdotto da palazzo Chigi. Rispetto alle bozze del provvedimento circolate inizialmente, l'agevolazione scatterà solo a partire dal 2015 (e non più dal 2014), per restare operativa fino al 2019. Gli esercizi ricettivi singoli o aggregati potranno contare su un credito d'imposta del 30% dei costi sostenuti per investimenti web, fino all'importo massimo complessivo di 12.500 euro. Lo sgravio fiscale sarà ripartito in tre quote annuali di pari importo. Più contenuto l'impatto finanziario dell'Art Bonus, il nuovo meccanismo di incentivazione delle donazioni a favore della cultura da parte di privati. Il credito d'imposta del 65% sulle erogazioni liberali per persone fisiche e imprese causerà una perdita di gettito pari a 1,8 milioni di euro nel 2014, di 9,4 milioni nel 2015, di 17,2 milioni nel 2016, di 16,4 milioni nel 2017 e di 7,8 milioni nel 2018. In totale la misura costerà all'erario circa 53 milioni di euro, a fronte di 80 milioni donati nel quinquennio.
Tra le norme di copertura, come anticipato da ItaliaOggi del 20 maggio scorso, trova spazio anche la modifica del meccanismo del tax free sugli acquisti dei turisti residenti o domiciliati fuori dell'Ue. Palazzo Chigi calcola una spesa «turistica» extra-Ue di 6 miliardi di euro annui. Il 60% di questi è oggetto di rimborso Iva. Ipotizzando una royalties di concessione del 3%, il recupero di gettito per lo Stato sarebbe di 108 milioni di euro all'anno. - Fonte: ItaliaOggi (di Valerio Stroppa)