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Turismo senza visto - L’incognita dopo Brexit

Turismo senza visto - L’incognita dopo Brexit

Viaggi con visto o senza visto? Questo è il problema. Il dibattito su quelle che saranno le conseguenze della Brexit sull’industria dei viaggi e sui traffici turistici tra Europa e Regno Unito è aperto.

Ieri il verdetto della Corte Suprema di Londra ha rimescolato nuovamente le carte, obbligando l’esecutivo di Theresa May ad attendere il via libera del Parlamento per l’avviamento delle procedure di uscita dai mercati europei. E mentre il Governo ha risposto immediatamente annunciando di essere già al lavoro su un disegno di legge per portare avanti l’applicazione dell’articolo 50, il turismo si interroga su come permettere la circolazione visa free dei viaggiatori europei verso il Paese.

La questione dei visti

Su questo punto si è espresso proprio l’ente del turismo britannico Visit Britain, che alla testata francese Echo Touristique, ha confermato tutto l’interesse nel voler “mantenere aperte le porte della Gran Bretagna” ai viaggiatori Ue, garantendo il libero accesso “senza visto”.

Una condizione già richiesta a gran voce nei giorni scorsi dall’Abta, l’associazione dei tour operator e delle agenzie di viaggi d’oltremanica, e “necessaria – precisa l’ente Uk - soprattutto per le prenotazioni dell’ultimo minuto” e per garantire la crescita dei flussi stranieri. Quei flussi stranieri che rappresentano la fetta più ampia del turismo Uk e che solo nel 2016, anche grazie al cambio favorevole,"sono incrementati del 4%, generando un aumento delle spese sulla destinazione dell’8 per cento".

I piani per incrementare gli ingressi dall'Ue

Flussi a cui l’ente non vorrebbe rinunciare, ma neanche il Governo May, il quale ha in serbo un piano di 40 milioni di sterline divisi in tre anni per lo sviluppo di collegamenti e di partnership con tour operator e Ota, una su tutte Expedia, per portare stranieri nel Paese, principalmente nella capitale, sfruttando la debolezza della valuta Uk. Un programma che, ribadiscono operatori e Visit Britain per primo, non può prescindere dalla libera circolazione…- di Alessia Noto - Fonte: TTGItalia.com