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Turismo protagonista nel Def

Turismo protagonista nel Def

Non solo il Def ribadisce la necessità della riforma del Titolo V della Costituzione, per tornare ad avocare all'esecutivo le attività di promozione, indirizzo e coordinamento delle politiche turistiche, ma fra le azioni da mettere in campo fra il 2014 e il 2015 prevede anche la creazione di un comitato interministeriale, per la prima volta costituito in Italia, che "sovraintenda alla strategia sul turismo". A capo di questo comitato il Def prevede ci sia lo stesso Presidente del Consiglio, riportando il turismo, quindi, sotto il diretto controllo di Palazzo Chigi.

Accanto ai provvedimenti di governance e alla necessità di adottare tempestivamente il Piano strategico per il turismo, pronto da un paio di anni, il Def accoglie alcune delle richieste espresse dalle categorie turistiche nel corso di questi anni. Viene quindi prevista l'introduzione di specifici strumenti finanziari per incentivare gli imprenditori alberghieri ad ammodernare le strutture, con meccanismi di credito d'imposta e ammortamenti brevi, al massimo in tre anni. Sempre per gli alberghi, si riconferma la necessità di una normativa nazionale unitaria per la classificazione degli hotel, con standard minimi nazionali di eccellenza da riservare a qualunque albergo intenda assumere una classificazione tre stelle o superiore. Molte, inoltre, le possibilità di incentivo per le imprese, in particolare per quelle che scelgono la via delle reti.

Il Def, infatti, prevede di rafforzare ed estendere gli incentivi alle reti d'impresa turistiche e culturali nonché di riconoscere per 3 anni benefici fiscali e contributivi alle imprese che si aggregano anche sotto forma di reti. Viene, inoltre, inserita la possibilità per il Governo di attribuire ad alcuni progetti privati di particolare rilevanza la definizione di 'progetto turistico a valore strategico', con una corsia preferenziale, nonché una incentivazione per gli investimenti superiori ad una soglia minima, con particolare riguardo allo sviluppo di poli turistici nel Mezzogiorno. Il Def prevede, inoltre, la creazione di percorsi di semplificazione delle procedure amministrative per favorire investimenti stranieri nel turismo e per facilitare le attività delle imprese turistiche e culturali italiane e la definizione di una normativa nazionale per il rilancio del turismo giovanile. - Fonte: TTG Italia (di Cristina Peroglio)