Turismo: nasce il profilo del “destination manager”
31 Ottobre 2017
Una figura qualificata, di alto livello, capace di proporre strategie volte a gestire, valorizzare e promuovere le destinazioni in una prospettiva integrata
Il progetto di ricerca europeo Vector, guidato dalla Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione con la partecipazione del Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università di Firenze, sta realizzando un percorso formativo online per un nuovo profilo professionale, il destination manager.
Il fenomeno del turismo a livello mondiale è in piena espansione e pone sempre più la necessità di rivedere e sviluppare le professionalità coinvolte. Un progetto di ricerca europeo Erasmus +, guidato dalla Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione partecipata dall’Università di Firenze e che coinvolge – fra altri partner italiani ed europei - il Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell'Università di Firenze e Regione Toscana, sta lavorando per elaborare un nuovo profilo professionale, il destination manager. Obiettivo: un percorso formativo online certificato che diventi modello di riferimento.
Chi è il destination manager? "E’ una figura qualificata, di alto livello, capace di proporre strategie volte a gestire, valorizzare e promuovere le destinazioni turistiche in una prospettiva integrata. Senza dubbio è una persona che lavora sul territorio - spiega il coordinatore scientifico del progetto Vector, Giovanni Liberatore, docente di Economia aziendale presso il Didìsei -, perché – tanto per fare un esempio - una cosa è organizzare dagli Usa, anche tramite un tour operator, un soggiorno in Toscana, altra cosa è servirsi di un operatore che in loco conosca servizi, opportunità e anche criticità". Si tratta di una figura con competenze trasversali. "Una figura che da una parte è a contatto con i decisori politici, dall’altra dialoga con le imprese turistiche e con le associazioni. A livello di compiti potremmo dire che è un’operatore locale che presenta, comunica e vende il “prodotto territorio”, progettando gli itinerari o integrando i percorsi progettati da altri, ma per far questo si occupa di politica del turismo e supervisiona la filiera".
Chi è il destination manager? "E’ una figura qualificata, di alto livello, capace di proporre strategie volte a gestire, valorizzare e promuovere le destinazioni turistiche in una prospettiva integrata. Senza dubbio è una persona che lavora sul territorio - spiega il coordinatore scientifico del progetto Vector, Giovanni Liberatore, docente di Economia aziendale presso il Didìsei -, perché – tanto per fare un esempio - una cosa è organizzare dagli Usa, anche tramite un tour operator, un soggiorno in Toscana, altra cosa è servirsi di un operatore che in loco conosca servizi, opportunità e anche criticità". Si tratta di una figura con competenze trasversali. "Una figura che da una parte è a contatto con i decisori politici, dall’altra dialoga con le imprese turistiche e con le associazioni. A livello di compiti potremmo dire che è un’operatore locale che presenta, comunica e vende il “prodotto territorio”, progettando gli itinerari o integrando i percorsi progettati da altri, ma per far questo si occupa di politica del turismo e supervisiona la filiera".
Per chi lavora il Destination Manager? "Può essere un free lance, ma può anche lavorare per un tour operator, così come per un’amministrazione pubblica o un ente locale che voglia investire sul settore turistico. Il Destination Manager come nuova figura professionale, dovrebbe avere come prerequisito il diploma di scuola superiore, tenendo conto anche delle aspirazioni dei tanti occupati in questo settore che possono vantare una notevole esperienza, ma non altrettanta formazione certificata".
Vector sta per ‘A Vocational and Educational Curriculum Design from a Sector Skills Alliance on Tourism’. "L’intento, dunque - oltre a quello di identificare il nuovo profilo professionale – è di realizzare un curriculum di formazione che possa essere valutato e riconosciuto attraverso il sistema europeo di crediti per l'istruzione superiore (Ects) e quello per la formazione professionale (Ecvet). Il corso ha anche il pregio di essere disponibile tramite una piattaforma e-learning.
Alla fine, parte del progetto potrà essere reso pubblico gratuitamente e quindi messo a disposizione delle istituzioni che vorranno recepirlo all’interno della loro offerta formativa. Ovviamente vorremmo anche utilizzarlo come Unifi portandolo sul mercato della formazione".
Alla fine, parte del progetto potrà essere reso pubblico gratuitamente e quindi messo a disposizione delle istituzioni che vorranno recepirlo all’interno della loro offerta formativa. Ovviamente vorremmo anche utilizzarlo come Unifi portandolo sul mercato della formazione".
Il progetto è partito nel 2015 "e dovremo chiudere nel 2018. Il team complessivo conta 12 partner italiani, spagnoli e portoghesi. Abbiamo ricevuto un finanziamento complessivo di 825mila euro: a Unifi e Fondazione arriveranno 220mila euro. Il programma dei lavori prevede una fase pilota in Spagna e in Italia che coinvolga 24 allievi per testare alcuni dei moduli più importanti e innovativi inclusi nel curriculum formativo. Altri moduli saranno testati a distanza con il supporto di tutor". – Fonte: Guidaviaggi.it