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Turismo in Italia, le startup ci credono

Turismo in Italia, le startup ci credono

È il caso delle aziende che cercano di scardinare la logica delle grandi piattaforme per le prenotazioni: giganti come Booking.com, Expedia, Venere trattengono parte considerevole (in media il 20%, ma possono raggiungere il 35%) dei guadagni delle strutture ricettive, già sofferenti per la crisi economica. Per offrire ai consumatori e agli operatori (alberghi, ristoranti ecc) una via alternativa stanno nascendo numerose startup con servizi di booking di tipo diverso. Si rivolgono all'utente finale, Weekend-a-gogo e Hotelbid. La prima propone pacchetti weekend di varie tipologie (romantici, enogastronomici, sportivi) scontati fino all'80% del prezzo grazie ai Wagg Coin, buoni sconto del valore di un euro utilizzabili in qualsiasi momento e per qualsiasi prodotto promosso sul sito (l'utente guadagna Wagg Coin in funzione delle sue azioni social e degli acquisti che effettua o fa effettuare agli amici). La fiorentina Hotelbid mette nelle mani del cliente il potere di decidere il prezzo nelle 26mila strutture ricettive che aderiscono: l'utente fa il prezzo del soggiorno e l'hotel decide se accettare la tariffa o rilanciare. O ancora la startup Tourandgo che propone una piattaforma per organizzare esperienze di viaggio (cene, escursioni, visite culturali) in Puglia.

Si rivolgono invece agli operatori BookingFresh e Ospita.me. Il primo ha creato per le piccole e medie imprese del turismo un booking engine - un software per le prenotazioni - che è possibile embeddare sul proprio sito e sulla propria pagina Facebook per fare ecommerce direttamente dal social network. Ospita.me offre servizi Ict per hotel, è attualmente ospite nel programma di accelarazione di H-Farm a Treviso. Queste startup hanno tutte lo stesso obiettivo: la disintermediazione dell'offerta, dando strumenti al consumatore o all'operatore per andare direttamente sul mercato.

Perché i viaggiatori usano la rete sempre, in ogni momento: prima, durante e dopo il viaggio. Gli italiani che passano con disinvoltura da tablet a smartphone sono sempre di più e sempre più esigenti. Secondo un'indagine dell'agenzia di viaggi online Tripsta.it, con il 10,7% di prenotazioni online, l'Italia si attesta al quarto posto, dietro a Russia (27,26%), Germania (20,99%) e Francia (13,92%). Rispetto al 2012, gli italiani hanno imparato a sfruttare la risorsa mobile soprattutto per informarsi sulle soluzioni di viaggio migliori. A conferma della sempre maggiore centralità di smartphone e tablet.

Oltre al booking e in generale all'ecommerce, uno dei terreni più promettenti sono le app che, sfruttando la georeferenziazione, danno contenuti o servizi a valore aggiunto. Un mercato talmente in crescita che ci sono startup che offrono servizi a chi vuole fare app. Per esempio due imprenditori italiani in Silicon Valley hanno creato CicerOOs: nato come un motore di ricerca, attualmente fornisce tecnologia "intelligente" (semantica) a siti e app mobile di informazione turistica, booking travel, tour operator, agenzie di marketing, aziende di trasporti, website per eventi ed infine software house. Il motore di ricerca aggrega in un unico punto tutte le informazioni, in oltre 100 lingue, che caratterizzano e rendono unico un luogo.

Prospettiva interessante ma più dura per le startup del turismo che fanno leva sul social marketing e che quindi si aprono a un mercato di scala internazionale. Come il social travel network Freeppie che, partito a dicembre, ha già 2mila utenti e punta a raggiungere la scala nazionale entro giugno: sulla piattaforma gli utenti si impegnano a condividere su Facebook ogni azione che fanno attraverso una Api (una interfaccia di programmazione). E vengono ripagati con crediti che possono essere utilizzati per accedere a offerte speciali. O l'esordiente Tripsnote, un social network dedicato a tutti i viaggiatori che amano conservare e, allo stesso tempo, condividere i ricordi dei propri viaggi. Il modello di business si basa sulla sponsorizzazione di aziende che vogliono apparire all'interno del motore di ricerca Tripsnote.

Sull'onda dei ricordi e delle emozioni, vivono i siti e le piattaforme che valorizzano lo storytelling dei luoghi. Come Itineranda piattaforma web che valorizza il racconto degli abitanti dei luoghi offrendo così al visitatore una prospettiva inedita. E dando voce alla miriade di luoghi e di operatori economici locali. - Fonte: Il Sole 24 Ore (di Alessia Maccaferri)