Turismo, facciamo mea culpa
Colecchi: il settore è in crisi perché non lo abbiamo saputo governare Pescara «La situazione che il turismo ha vissuto e sta vivendo richiede il mea culpa di tutto il sistema, delle imprese, della Regione, delle Camere di Commercio, delle associazioni di categoria».
Così il presidente di Federturismo Abruzzo Dario Colecchi commenta la diagnosi del presidente regionale di Assoturismo Daniele Zunica sulla crisi del settore. Crisi che Zunica imputa alla «mancanza di voce in capitolo degli imprenditori», alla «presenza di affaristi del settore», ai «divieti di balneazione», alla «sconfitta delle 13 Destination management company» (Dmc) accusate di «non fare promozione».
Per Colecchi, invece, la responsabilità della crisi è innanzitutto «degli imprenditori, per troppo tempo abituati a un sistema ormai attempato e non più esistente, dove finanziava "Pantalone", ovvero la Regione e le Camere di Commercio che con ricchi budget contribuivano a fiere ed eventi di settore. In tal senso gli "affaristi del settore", mi sento di ricondurli proprio al vecchio sistema». Per quanto riguarda la critica mossa da Zunica alle Dmc, per Colecchi «forse 13 Dmc potrebbero essere troppe, ma sono stati proprio i territori ad autodeterminarle, presentando un master plan di investimenti infrastrutturali, che vede peraltro al primo posto la depurazione e la ripulitura dei fiumi, causa principale della non balneabilità. E proprio come Sistema», conclude Colecchi, «dobbiamo lavorare e impegnarci attraverso i nuovi strumenti per il nostro territorio, per la nostra splendida Regione». - Fonte: Il Centro