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Turismo , comunicare la ripartenza

Turismo , comunicare la ripartenza

06 Maggio 2021

La ripartenza delle imprese e soprattutto dei consumatori è alle porte, con l'arrivo dell'estate; quindi questo è il momento di dare un'accelerata a supporto del turismo italiano. Settore che, interruzione Covid a parte, vale il 13,2% del Pil tricolore, pari a 233 miliardi di euro. Ora coinvolgere i visitatori europei, per le prossime ferie che saranno ancora consumate in prossimità, migliorare il percepito del rapporto qualità/prezzo e lo stato delle infrastrutture d'accoglienza, oltre a sostenere le imprese del settore, sono le 4 principali vie verso il rilancio, almeno secondo quanto emerso dall'indagine europea Comunicazione, Media e Turismo, presentata ieri a Milano e realizzata dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (Certa) dell'Università Cattolica (rettore Franco Anelli) insieme a Cattolica per il Turismo e alla concessionaria Publitalia '80 (gruppo Mediaset). Lo sbocco finale dei 4 binari di crescita è la comunicazione multipiattaforma, tra media classici e digitali, perché la Penisola stenta ancora a promuoversi non solo agli occhi degli stranieri (che conoscono perlopiù le città d'arte) ma anche degli stessi italiani (il 40-50% conosce solo di nome una delle 20 regioni). In pochi sanno, poi, che l'Italia ospita 55 siti Unesco. Nonostante questo, però, il 70% degli europei vede nella Penisola la sua destinazione preferita, in testa a mete alternative come Grecia, Spagna e Portogallo. «Allora, pensiamo al 2021 come l'anno zero di un turismo da ricostruire, accompagnandolo come con una safety car verso la ripresa», ha dichiarato Massimo Garavaglia, ministro del turismo che ha ricordato le recenti e le prossime misure a sostegno decise dal governo ma soprattutto ha sottolineato l'intenzione del G20 del turismo di stabilire regole comuni di circolazione e lo stop alla quarantena obbligatoria di 5 giorni per chi torna da un paese Ue, come annunciato dal governo guidato da Mario Draghi. «Serve un'accelerazione», ha ribadito Garavaglia, anche perché ci sarà «una forte concorrenza straniera alla ripartenza», ha aggiunto Alessandra Priante (United nations world tourism organization-Unwto). «Il recupero ai livelli del 2019 è possibile nel giro di 3 anni, riaprendo il blocco europeo col pass digitale. L'importante è ripartire senza perdere il ruolo e le competenze delle pmi». E allora l'Italia come deve comunicare la sua attrattività? «Raccontandosi non solo come fosse una cartolina ma puntando su storia, tradizioni e il contesto dove si trovano le proprie bellezze, per esempio naturali», ha risposto Giorgio Palmucci, presidente Enit. «Le Olimpiadi a Cortina, il Giro d'Italia sono alcuni dei prossimi appuntamenti da sfruttare, come successo con Matera capitale europea 2019 della cultura». Operativamente, «anche se si pensa affrettatamente che la comunicazione del turismo passi prevalentemente attraverso i media digitali e i social media, il piano d'azione è più articolato. La rappresentazione dei territori, che si trasforma in memoria condivisa e quindi in desiderio di visitare, può essere veicolata con film, serie e programmi d'intrattenimento, oltre che con la classica pubblicità», è intervenuto Massimo Scaglioni, direttore Certa e responsabile scientifico della ricerca, ricordando i casi del film La migliore offerta per Trieste, le puntate di Montalbano ambientate in Sicilia o la serie Disney+ I cavalieri di Castelcorvo girata nel Lazio. Oggi, in particolare, la comunicazione può sfruttare «le minori barriere d'investimento all'ingresso e la capacità della tv connessa d'indirizzare messaggi pubblicitari su target particolari di pubblico o sui bacini di utenza più promettenti», ha specificato Matteo Cardani, direttore generale marketing Publitalia '80, aggiungendo che gli investimenti in Italia del settore turistico pesano sul Pil per lo 0,07% contro una media nazionale degli altri comparti allo 0,5% ma, se la spesa pre-Covid del comparto era pari a 150-160 mln, invece le destinazioni turistiche hanno un budget contenuto sui 15-17 mln. Per quanto riguarda poi la spesa degli operatori italiani all'estero, è lo 0,03% rispetto alle entrate generate dai turisti stranieri (Francia, Germania, Spagna, Uk i mercati considerati dalla ricerca). Attenzione però a come si pianificano i messaggi promozionali perché «serve il giusto mix tra media classici, che fanno nascere il desiderio di andare in vacanza in una certa area geografica, e quelli digitali che intervengono successivamente nella scelta della singola destinazione, smistando così il flusso complessivo di turisti», ha concluso Cardani di Mediaset, impegnata nel lancio di una campagna a sostegno del turismo in Italia e di format tematici come Viaggio nella Grande Bellezza con Cesare Bocci, on air da giugno su Canale 5.

Fonte = ITALIA OGGI 06/05/21