Travel Package Directive UE al voto entro marzo
I Comitati coinvolti Internal Market, Consumer Protection e Transport sono al lavoro per completare l esame degli emendamenti e raggiungere i necessari accordi all interno del Consiglio dei Ministri europeo entro le elezioni di maggio. «Se arriva al voto con questo Parlamento la Directive andrà avanti, altrimenti il nuovo Parlamento dovrà ricominciare daccapo», ha spiegato ai media l inglese Kevin Davis, del Department for Business Innovation & Skills del governo britannico.Il comitato per Internal Market and Consumer Protection ha adottato numerosi emendamenti alla prima stesura della PTD, la gran parte dei quali tesi a rinforzare i diritti dei consumatori di pacchetti di viaggio, e a estendere le responsabilità degli organizzatori.
La questione della sede legale
Ora però un documento della Civil Aviation Authority britannica considera il rischio, segnalato da un gruppo di operatori e legislatori, legato al fatto che le imprese del turismo saranno libere di stabilire le loro sedi legali negli Stati europei che offriranno loro le condizioni fiscali e normative più favorevoli. Come appunto fanno già la gran parte delle agency online e alcuni vettori aerei.
E mentre ora gli organizzatori e gli intermediari sono tenuti a rispettare le norme in vigore nei mercati in cui i consumatori acquistano il loro prodotto, in futuro tutti potrebbero essere liberi di attenersi alle norme dello Stato in cui hanno sede, quale che sia la loro efficacia. Il che, nota la CAA, potrebbe produrre un grave divario nella protezione dei consumatori.
Supplementi ammessi fino al 5%
In tutt altra direzione vanno comunque gli emendamenti alla Package Travel Directive già approvati dall IMCO Committee (Internal Market and Consumer Protection): ad esempio gli Stati dell Unione potranno mantenere o introdurre norme più stringenti per assicurare ai consumatori un più alto livello di garanzia; in caso di circostanze straordinarie e inevitabili l organizzatore dovrà coprire i costi per la sosta prolungata dei viaggiatori fino al loro rimpatrio; l organizzatore e il dettagliante saranno entrambi responsabili per la corretta fornitura del pacchetto; i fornitori di singoli servizi dovranno rispettare alcuni minimi requisiti di informazione al cliente; la revisione del prezzo ammessa per il pacchetto è ammessa entro il 5%, e soggetta a condizioni molto restrittive.
TUI: «Stesse norme per tutti»
Al processo di revisione collabora tra gli altri collabora tra gli altri Mike Bowers, capo dell ufficio legale di TUI Travel UK& Ireland: «Il contesto sarà certamente più regolato ha detto perché molti fornitori di combinazioni analoghe al pacchetto di viaggio saranno soggetti a una normativa alla quale ora sfuggono. Pensiamo sia una buona cosa, perché i consumatori, quando comprano un assemblaggio di servizi facilitato nel momento del booking in realtà affrontano gli stessi rischi connessi a un vero e proprio pacchetto prodotto da un tour operator. Ed è evidente che operatori che competono nello stesso mercato devono essere trattati allo stesso modo».
La Commissione Europea aveva presentato a luglio la proposta per la riforma della Package Travel Directive, il corpo normativo che dal 1990 garantisce ampia tutela ai consumatori di vacanze preconfezionate e tutto compreso, in cui si combinano servizi come volo, hotel o autonoleggio. Dopo anni di studi, analisi, consultazioni e dibattito che ha coinvolto anche le associazioni del turismo e ei consumatori il progetto è stato assegnato alle cure di Viviane Reding, vice presidente della Commissione e commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza: settore competente, si è ritenuto, anche per la protezione dei consumatori. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web (di Marina Firrao)