Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
News Turismo
Trasporto aereo in crescita, ma la questione vettori è aperta

Trasporto aereo in crescita, ma la questione vettori è aperta

L'appuntamento annuale di Enac ha visto diversi protagonisti del mondo dell’aviazione e delle istituzioni analizzare le incognite del futuro 

E’ positivo il trend di crescita del traffico aereo: sono stati 164.368.109 i passeggeri transitati in Italia lo scorso anno, con un aumento del +4,8% rispetto al 2015. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Enac sullo stato dell’aviazione civile in Italia.

“Un documento che analizza gli aspetti che contribuiscono a definire la qualità dell’aviazione civile nel nostro Paese” ha detto il presidente del SenatoPietro Grasso. Il presidente ha anche elogiato l’eccellente situazione della sicurezza offerta dai nostri aeroporti, ricordando quanto il rapporto dell’Enac aiuti le istituzioni a capire quali saranno “l’evoluzione e le misure da intraprendere in ambito di trasporto aereo per essere all’altezza delle sfide”.

Il presidente di Enac Vito Riggio non ha mancato di palesare i suoi dubbi sulla poca necessità dei piccoli aeroporti: “Mi rendo conto che non è un tema da affrontare in campagna elettorale ma Fiumicino, Ciampino, Malpensa, Linate e Venezia producono il 50% del traffico, altri sette minori producono un altro 25%. E gli altri? Se sono utili bisogna vedere come finanziarli, ma se sono inutili bisogna prenderne atto, avere il coraggio di chiuderli, o perlomeno di non continuare ad alimentarli”.

Riggio ha poi ricordato che Enac si appresta a compiere 20 anni, e che alcune questioni restano aperte dalla sua fondazione: “Stiamo chiudendo con 30 milioni di avanzo, siamo un ente pubblico economico che realizza utili, ma potremmo realizzarne di più se riuscissimo a investire direttamente su personale altamente specializzato, che invece spesso formiamo e vediamo partire per migliori offerte di attori dell’industria aeronautica”.

Quanto ad Alitalia, il presidente Enac ha dichiarato che “la crisi del trasporto aereo – e non del traffico, che è sempre positivo - è forse stata influenzata dalla crisi della ex compagnia di bandiera, che per molto tempo ha assorbito attenzioni e risorse: tuttavia sarebbe deleterio lasciare il ricco mercato nazionale agli stranieri”. l.s. - Fonte: Guidaviaggi.it