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Trasporto aereo e petrolio: chi sale e chi scende nel 2017

Trasporto aereo e petrolio: chi sale e chi scende nel 2017

Il prezzo del petrolio? Nel 2017 tornerà a crescere. Se nel giro di 10 mesi il costo al barile è sostanzialmente raddoppiato, passando dai 28 dollari di febbraio ai 56 del 20 dicembre, le ultime previsioni di Iata dicono che un’ulteriore aumento è atteso già nel prossimi mesi. Con ovvie conseguenze sull'intero settore del trasporto aereo, prime fra tutte le compagnie aeree. Ad analizzare quale sarà l'impatto dell'aumento del prezzo del greggio sui vettori ci hanno pensato gli analisti di Barclays, che hanno stilato la lista di chi, nonostante tutto, riuscirà comunque a migliorare i risultati realizzati in un periodo favorevole come il 2016.

Come riportato da Milanofinanza.it, tra le non molte compagnie che saranno in grado di centrare i target di medio periodo, «migliorando i margini reddituali e incrementando la generazione di cash» ci sarà la holding Iag, la multinazionale anglo-spagnola che rappresenta Aer Lingus, British Airways, Iberia e Vueling.

Giudizio negativo, invece, per AirFrance-Klm. Il programma di ristrutturazione, si legge nell'articolo, nonostante il grande impegno del management, e i progressi evidenti di Klm, difficilmente riusciranno a produrre risparmi di costo tali da rendere Air France ancora competitiva in uno scenario di rendimenti in calo. Rating neutrale poi per Lufthansa, che deve affrontare uno scenario incerto su più fronti e vede ridotta la visibilità dei risultati nei prossimi esercizi. Tuttavia, fa notare il report, il business è ancora in grado di generare cash e versare dividendi.

Sul fronte low cost, il giudizio è neutrale anche per easyJet. «Le prospettive a lungo termine sono interessanti grazie alle quote di mercato che riesce a erodere alla concorrenza, ma la sua performance finanziaria è peggiorata dal voto sulla Brexit e altre compagnie del settore sono più attraenti dal punto di vista degli utili e del cash». Stesso discorso per Wizz Air: la compagnia ungherese ha sì un valido modello di business e prospettive interessanti a lungo termine, ma secondo Barclays le pressioni che derivano dal petrolio e dal dollaro, unite agli ambiziosi piani di ampliamento della capacità, potranno pesare sulla quotazione.

Tutta diversa, infine, la situazione per Ryanair. La trasformazione strategica del gruppo è già in grado di raddoppiare la redditività e la quotazione, ma il meglio deve ancora avvenire. - Fonte: L'AgenziadiViaggi.it