Trasferte al prezzo giusto: nessun rincaro in vista nel 2016
Tutti sono d’accordo. Dopo anni di incertezza, nel 2016 il business travel tornerà a crescere in Italia come all’estero. A dirlo sono tre diverse ricerche – per il nostro Paese l’Osservatorio sul Business Travel, a livello mondiale l’American Express Global Business Travel Forecast 2016 e il 2016 Global Travel Price Outlook, condotto in partnership da Global Business Travel Association (GBTA) e Carlson Wagonlit Travel – che sottolineano come non solo sia tornato l’ottimismo nella parole dei travel manager intervistati, ma anche come non siano previsti aumenti sostanziali sul fronte della tariffe aeree e del settore alberghiero.
A rendere sostanzialmente stabili i costi dei biglietti aerei, ad esempio, saranno il basso costo del petrolio – nell’ultimo anno il crollo è stato di quasi il 60% – e la tendenza delle compagnie a unirsi in alleanze o joint venture intercontinentali. Se a ciò si aggiunge l’impatto che avrà la progressiva introduzione della New Distribution Capability e l’estensione sempre più massiccia delle ancillary, non è difficile prevedere come la concorrenza tra i vettori si giocherà sempre di più sul livello delle tariffe.
In Europa, poi, a parte i prezzi delle classi Premium destinati a salire (se pur di poco), chi viaggia in Economy troverà tariffe sostanzialmente stabili. Il motivo? Ancora una volta, bisogna dire grazie ai principali competitor delle major del vecchio continente: low cost e vettori del Golfo. Buone notizie, almeno per le aziende e viaggiatori d’affari, arrivano anche dal settore dell’ospitalità.
Il tentativo di massimizzare le ancillary – dal wifi al minibar, passando per il room service e il breakfast a pagamento – non potrà che esercitare un effetto calmiere sui prezzi. Una tendenza che verrà rafforzata da trend che ormai appaiono come irreversibili: l’aumento di hotel di piccole e medie dimensioni, e il boom della sharing economy.
La loro unione promette di rendere la scelta più ampia ad aziende e business traveller che vogliono prestare attenzione al proprio budget. Se nel resto nel mondo le prospettive sono più rosee rispetto allo scorso anno, anche in Italia le cose (sembrano) volgere al meglio.
Secondo i dati dell’Osservatorio Business Travel, infatti, già nel 2015 i viaggi d’affari delle imprese nostrane erano cresciuti del 3,3% rispetto al 2014 raggiungendo quota 31,8 milioni, con un particolare sviluppo delle trasferte verso Stati Uniti e Brasile, a livello intercontinentale, e verso Germania e Francia, a livello europeo.
In aumento (+4,5%) anche il cosiddetto escursionismo d’affari – i viaggi in giornata – sia per la crescita delle opportunità di trasporto che per l’introduzione di travel policy aziendali sempre più restrittive. Positivo il trend anche del segmento Mice, che segna una crescita del 3%. Per il 2016, poi, i travel manager coinvolti nella survey non hanno dubbi.
«Gli ottimisti prevalgono soprattutto nel terziario – ha detto Andrea Guizzardi, curatore dell’Osservatorio – visto che a crescere saranno soprattutto i segmenti nazionale ed europeo. Nel complesso le valutazioni degli intervistati sono compatibili con un aumento della spesa, in termini nominali, tra il 2,5 e il 4,5%. Anche se rimane comunque una grande incertezza legata alle prospettive di crescita economica nei paesi emergenti, in primis la Cina». - di Giorgio Maggi - Fonte: TravelQuotiodiano.com