Tour operating: confini europei per sopravvivere
Un mercato solido e ottimista per il 2018: questo è il quadro tracciato dall’autorevole testata b2b Fvw sul tour operating nei Paesi di lingua tedesca. Per la pria volta l’analisi, infatti, contempla Germania, Austria e Svizzera, chiaro segnale che ormai le geografie nazionali non hanno più grande importanza in uno scenario globale. Indicatore questo che anche in Italia sta mettendo qualche seme, con i big che hanno avviato importanti manovre di internazionalizzazione, ad esempio Alpitour France e l’atteso take over da parte di Barcelò di un noto gruppo turistico italiano.
L'anno scorso, nella sola Germania, i 56 tour operator analizzati dal dossier hanno incrementato i ricavi del 7,4% a 22,8 miliardi, molto di più rispetto alle aspettative, grazie a un andamento delle prenotazioni sostenuto e prezzi più alti. I clienti complessivi sono aumentati solamente del 2,8%. I prezzi medi più elevati sono da attribuire a una domanda forte sulla Spagna, sulla Grecia e altre destinazioni mediterranee più costose di Turchia e Nordafrica, notoriamente in difficoltà, così come al forte andamento di crociere e vacanze di più altro profilo.
Ampliando alla regione di lingua tedesca – che Fvw chiama D-A-Ch – il mercato sale a 25,5 miliardi ed aumenta di quasi il 7% nell’esercizio 2016/17.
Combinando questa analisi con le ricerche di GfK e Drv, l’associazione delle agenzie e dei tour operator tedeschi, si ottiene un confronto che vede il mercato dei viaggi organizzati valere 33,7 miliardi nel 2017 (+8%), pressoché la metà di quello complessivo dei viaggi, pari a 64,7 miliardi, dove si considerano 31 miliardi di prenotazioni effettuate direttamente presso linee aeree e siti web b2c.
I migliori
La classifica dei primi tre resta invariata e vede in vetta Tui Germania, che mantiene saldamente il podio con una stima di 5,3 miliardi di fatturato (+7%) e 6,8 milioni di clienti nei tre Paesi considerati. Thomas Cook cresce meno, del 3,2%, a 3,82 miliardi di euro, considerando che i “seat only” della compagnia aerea di proprietà Condorcontano per 800 milioni. Elemento da considerare al riguardo è che l’aerolinea è tornata al profitto solo l’anno scorso, mentre l’attività di tour operating ha migliorato del 29% i risultati, sostenendo dunque tutto il gruppo. I clienti equivalgono a quelli di Tui e sono circa 6,8 milioni, se ne deduce che sul pricing l’operatore non sia riuscito ad intervenire per incrementare la redditività. Der Touristik ha avuto un anno difficile, cedendo il 3,8% di fatturato, a 3,47 miliardi, dopo notevoli problemi di sistemi informatici. Ha perso l’8% di clienti che si attestano comunque a 6,3 milioni nella regione Dach.
Avanza intanto Fti Touristik, con un pregevole +15 dei ricavi, a 2,55 miliardi, e viaggiatori per 4,2 milioni. Ha approfittato della ripresa delle prenotazioni sull'Egitto ed è stato l’unico t.o. con elevate richieste per la Turchia l’anno scorso.
Outlook 2018
Tracciato questo scenario, le aspettative per il 2018 sono più che positive. A dicembre e gennaio le prenotazioni per l’estate sono state frizzanti. La domanda è guidata da Spagna e Grecia, e di questo dovranno tenere conto i nostri operatori nell’approvvigionamento di prodotto. E’ forte il ritorno di Turchia, Egitto e Tunisia, così come delle crociere. p.ba. - Fonte: Guidaviaggi.it