Talenti in fuga: nuovo mercato per l Italia
E che gli expat diano una mano alla lontana patria, è fuor di dubbio. Pensando al solo settore turistico il loro andirivieni (per andare, tornare, fare vacanze nostalgiche, parenti che li raggiungono o viceversa, e via dicendo) non va sottovalutato. Anzi, forse dovrebbe essere oggetto di riflessione e di iniziative da parte di tour operator e adv. Soprattutto se si pensa che i quattro milioni di italiani nel mondo crescono in numero esponenziale se vi si aggiungono gli oriundi generati dalle vecchie migrazioni, che hanno conservato un legame culturale con il paese di padri e nonni. Si arriva così all impressionate cifra di 80 milioni, tra i quali va citato, come esempio pieno di orgoglio per tutti, il sindaco di New York, Bill De Blasio.
D altro canto, e sempre sotto il punto di vista turistico, non va dimenticato che una buona metà dei buyer internazionali sono italiani o di origine italiana.Tornando all oggi, il fenomeno, imponente in alcuni periodi del secolo scorso ma affievolito negli anni di vacche grasse, ha ripreso quota in modo virale a causa della crisi. Secondo gli ultimi dati Aire (l anagrafe degli italiani residenti all estero) anche il 2013 ha visto crescere l emigrazione italiana: i connazionali espatriati hanno sfiorato quota centomila, con un incremento del 19,2% rispetto al 2012 (anno nel quale la crescita era stata pari al 30%) e addirittura del 55% in soli due anni (dai 60.635 del 2011). È come se l intera città di Alessandria si fosse trasferita all estero. E va considerato che questi dati sono al ribasso, dato che circa un italiano su due non comunica il proprio trasferimento oltreconfine.
Identikit del nuovo expat
Da dove vengono e dove vanno i nuovi expat? Si espatria sempre più dall Italia centro-settentrionale. A livello di provenienza regionale, resta ampiamente in testa la Lombardia, con 17mila espatri (+24,7% sul 2012), seguita dal Veneto (8743 emigrati). La vera sorpresa è però il Lazio, che in un solo anno sale di due posizioni e scalza la Sicilia dal terzo posto: 8211 gli emigranti laziali, con un incremento del 37,9%.
Le destinazioni prevalenti sono i paesi del Vecchio Continente: lo scorso anno ben il 64% ha scelto l Europa. In particolare la Gran Bretagna, che ha registrato un vero boom (quasi 13 mila espatriati) con un + 71,5% in un solo anno (dati Aire). E che è diventata il primo paese mondiale di emigrazione per gli italiani, sorpassando con un solo balzo due posti: Germania (con 11.731 emigrati nel 2013), e Svizzera (10.300). A seguire Francia (8342) e Argentina (7496). Nella top ten dei Paesi di emigrazione da segnalare il sorpasso del Brasile (sesto Paese di destinazione) sugli Stati Uniti (ora settimi).
Quanto all identikit del migrante si è già detto che è soprattutto un cervello ovvero dotato di un buon livello culturale e spesso di laurea. Va aggiunto che è uomo nel 56% dei casi e, una volta su due, un under 40. Un po più numerosi i 30-40enni (24mila), rispetto ai 20-30enni (21.515). Rispetto al 2013, l incremento di espatri in questa fascia d età è stato del 28,4%, superiore dunque alla media generale di quasi dieci punti. Anche per loro l Europa fa la parte del leone, assorbendone il 70,3%
Voglia di fuga. Con lavoro o senza
Tanto forte è la voglia di fuga da questo paese (con disoccupazione giovanile al 45%, dove i giovani vengono definiti bamboccioni o, più elegantemente, choosy), che - secondo l Osservatorio Istud 2013-2014 - il 41% dei giovani sceglie l estero come prima opzione per il futuro. Anche senza nessun progetto di lavoro in cantiere. Non a caso sono nati sul web decine di blog e, in tutta Italia, diverse agenzie di collocamento mirate. Ed egualmete non a caso realtà che rappresentano l Italia all estero, come le sedi della Dante Alighieri, si trovano subissate di curricula, richieste di informazioni, consigli, incoraggiamenti come ci dicono Maria e Sandra Fresia, insegnanti di lingua italiana nelle sedi Dante rispettivamente di Auckland e Christchurch in Nuova Zelanda: «Soprattutto con la progressiva chiusura di ambasciate e consolati, ci prendono come riferimento anche per sapere dove comprare il biglietto del bus o come trovare casa e lavoro. Alcuni arrivano in modo davvero un po sprovveduto, avendo captato in modo un po vago che qui si trova occupazione facilmente».
Vivere da migrante
Lasciare casa, famiglia, stile di vita: andare a vivere fuori Italia probabilmente non è subito facile. Ma l obiettivo è ambizioso: trovare una buona occupazione e migliorare il proprio tenore sociale ed econonomico. Ambizioso ma assolutamente non impossibile: l 80 % degli italiani all estero, secondo i dati della Fondazione Migrantes, ha migliorato sensibilmente le proprie condizioni di vita. E, sbirciando sui blog (interessante quello legato alla trasmissione di Radio 24 Fuga dei talenti) la maggior parte degli expat dell ultima ora non ha alcuna intenzione di tornare a vivere in Italia. Certo, chi decide di vivere all estero oggi, è per certi aspetti più fortunato rispetto ai migranti del passato.
Gli italiani, nella prima parte del secolo scorso e fino agli anni Settanta, non furono assolutamente ben visti dalla popolazione locale, in particolare negli Stati Uniti. Per moltissimo tempo, gli immigrati che sbarcavano a Ellis Island a New York, furono indotti a nascondere l ascendenza italiana americanizzando il proprio nome. Niente a che vedere con l esperienza di chi emigra oggi. Ormai l italianità viene ritenuta un fattore di grande appeal, il successo del made in Italy e dell enogastronomia italica sono ormai fuori di dubbio. Lo spazio Eataly sulla Fifth Avenue di New York contende il numero di visitatori al Metropolitan Museum. Spesso i tanti italiani che segnano la storia delle scoperte scientifiche lavorano negli Stati Uniti o nell Europa del Nord. Il fatturato dei cantieri italiani all estero è quasi uguale a quello interno con 5,5 miliardi di euro.
Gli studenti e i pensionati.
E poi ci sono due categorie di expat. Poco significative dal punto di vista occupazione, ma decisamente interessanti per gli operatori turistici. Si tratta degli studenti e dei pensionati. I primi, diverse decine di migliaia ogni anno, sono veicolati soprattutto da programmi di mobilità studentesca quali Erasmus e Socrates, e sono aumentati esponenzialmente negli ultimi dieci anni. Altrettanto in crescita il numero delle persone che da pensionati - per motivi fiscali, di costo della vita più vantaggioso, ma anche di clima e tranquillità - preferiscono risiedere oltreconfine. Nel corso degli anni sono nate anche numerose agenzie che supportano e assistono gli anziani in fuga. Queste agenzie si occupano di tutte le questioni burocratiche relative al trasferimento della pensione.
Consultando il sito dell Inps le mete che sono risultate più gettonate nel 2013 sono in gran parte europee (con 222mila pensionati), soprattutto in paesi quali Bulgaria, Slovenia, Svizzera. Al secondo posto c è l America (settentrionale, con Canada in testa, e poi meridionale, in Brasile e Argentina), quindi, a seguire, l Oceania, l Africa (soprattutto Tunisia e Marocco, ma anche Sudafrica) e l Asia (soprattutto Thailandia). Infine 1.131 pensionati hanno scelto l America centrale, in particolar modo Panama e Costa Rica. Come dire, parafrasando il titolo di un film dei fratelli Coen: l Italia... non è un paese per vecchi.
La Dante
Chi la conosce la chiama così, confidenzialmente: la Dante. Ma non ci si lasci ingannare dal tono di understatement perché la società Dante Alighieri, fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè Carducci, rappresenta una realtà importante. «I nostri 423 comitati, diffusi in 60 Paesi, costituiscono un pezzetto d Italia nel resto del mondo spiega il segretario generale Alessandro Masi All estero (ma anche nei comitati in Italia) insegniamo la lingua italiana, diffondiamo libri e pubblicazioni, teniamo conferenze e manifestazioni (ultimamente anche enogastronomiche) con lo scopo di tutelare e diffondere lingua e cultura italiane. Nello stesso tempo cerchiamo di ravvivare i legami spirituali dei connazionali all estero con la madre patria». Dal 2009 inoltre la Dante è entrata a far parte della giuria del prestigioso Premio Strega.
Sul piano della diffusione della lingua italiana, la Società rilascia, in base a una convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e con l università La Sapienza di Roma, il certificato PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), un diploma che attesta la competenza in lingua italiana. I t.o. che lavorano in outgoing sanno che le migliori guide parlanti italiano sono quelle diplomate alla Dante. Branca importante della società è quella rappresentata dai Parchi letterari italiani, parti di territori caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani che illustrano l evoluzione delle comunità locali attraverso la letteratura. E che costituiscono uno spunto interessante, soprattutto in vista dell imminente Expo, per tutta l area dell incoming nazionale (http://www.ladante.it). - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web