Strapotere cinese: «L Europa si adegui»
Già nel 2012 la Cina ha totalizzato circa 45 milioni di viaggi all estero, per una spesa totale di 84,4 miliardi di dollari. Nel confronto con il gigante asiatico, gli altri mercati appaiono piccoli. Dopo il Giappone, seguono in classifica Corea, Hong Kong, Australia, India e Indonesia.
L Asia ha avuto un annata positiva anche per l incoming. Secondo l Unwto, gli arrivi tra gennaio e agosto sono aumentati del 6,3%. Soprattutto il Sud-Est Asiatico ha beneficiato della domanda crescente, con un aumento del 12%. Il boom della Cina dipende dall espansione di un ceto medio benestante, giovane e istruito. Ma anche dal fattore low cost, con compagnie come Air Asia che consentono a un maggior numero di persone di viaggiare.
«I turisti asiatici riflette Martin Buck, vice presidente travel & logistic di Messe Berlin sono ormai molto esigenti, e i viaggi individuali si sovrappongono al vecchio schema dei tour in comitiva. Gli alberghi e le imprese turistiche europee, per i quali le attività incoming dall Asia sono diventate più importanti, dovrebbero orientare adeguatamente i propri servizi».
Le cifre si basano sulle relazioni del World Travel Monitor Forum di Pisa, promosso da ITB Berlin. Oltre 50 esperti turistici e scienziati di tutto il mondo presentano qui tutti gli anni su invito dell impresa di consulenza IPK International le statistiche aggiornate e le ultime tendenze del turismo internazionale.
Gli altri risultati delle inchieste sui trend eseguite da IPK nel periodo gennaio-agosto 2013, le stime di 50 esperti turistici di oltre 20 Paesi e i dati principali del World Travel Monitor sono riportati nell ITB World Travel Trends Report, che si può scaricare dal sito www.itb-berlin.com. I risultati di fine anno e le previsioni per il 2014 saranno presentati dal presidente di IPK International, Rolf Freitag, all ITB Berlin Convention, manifestazione parallela al salone di Berlino. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web