Stranieri in Italia, i dati Isnart: estate in ripresa, ma calano gli italiani
28 Giugno 2021
L’Italia torna ad attrarre i visitatori stranieri. In base alla ricerca di Isnart, nei mesi di luglio e agosto la presenza di turisti stranieri in Italia segnerà un incremento del 32%circa rispetto agli stessi mesi dello scorso anno.
Questo segnale sembra confermare la buona percezione che a livello internazionale si ha dell’andamento della campagna vaccinale e della riduzione dei nuovi contagi in Italia, oltre che dell’introduzione del Green Pass europeo. Negli stessi mesi è però prevista una flessione del turismo domestico, con presenze in calo del 12,5% rispetto allo scorso anno. Una diminuzione riconducibile in parte alla ridotta disponibilità economica delle famiglie e in parte a scelte di vacanze all’estero verso paesi che hanno annunciato in anticipo programmi di apertura e cessazione dell’obbligo di indossare mascherine all’aperto. In particolare, si sta facendo sentire la concorrenza di Grecia e Croazia. Malgrado ciò, il turismo domestico resterà comunque dominante sull’intero 2021, con un’incidenza stimata superiore al 68% contro il 50% del 2019.
“Vediamo segnali di ripresa e quelli relativi ai turisti internazionali sono decisamente incoraggianti, ma nel complesso non sono sufficienti per parlare di vera ripartenza - dichiara Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart -. I consumi turistici sono da sempre condizionati dalla prevedibilità degli scenari economici e sociali e dall’incontro tra domanda e offerta. Sul fronte della domanda si cominciano a vedere i primi frutti dei dati sulla campagna vaccinale e sulla riduzione dei nuovi contagi. Occorre ora lavorare sul fronte dell’offerta, affinché possa farsi trovare pronta quando la domanda ripartirà pienamente”.
Nel complesso, l’analisi mette in evidenza rispetto al 2020 un leggero aumento delle presenze totali in luglio (+3%) e un calo in agosto (-21,7%). Per l’intero 2021, le presenze nelle strutture ricettive italiane sono stimate di poco superiori a 204 milioni di notti, -4 milioni rispetto al 2020 (-2%). La flessione calo è ascrivibile ai mesi di gennaio e febbraio che nel 2021 hanno visto un blocco generalizzato delle attività turistiche.
Confrontato al 2019, il 2021 mostra un andamento complessivo delle presenze stimato in -53%. Le presenze di turisti stranieri sono stimate in -70,6% e quelle di italiani in -35,4%.
La spesa turistica, sempre rispetto ai livelli del 2019, è in calo del 57,5%, pari a una perdita di ricavi per il settore pari a circa 32 miliardi di euro (di cui 22 miliardi imputabili alla perdita di turisti stranieri).
Fonte = TTG ITALIA 28/06/21
Questo segnale sembra confermare la buona percezione che a livello internazionale si ha dell’andamento della campagna vaccinale e della riduzione dei nuovi contagi in Italia, oltre che dell’introduzione del Green Pass europeo. Negli stessi mesi è però prevista una flessione del turismo domestico, con presenze in calo del 12,5% rispetto allo scorso anno. Una diminuzione riconducibile in parte alla ridotta disponibilità economica delle famiglie e in parte a scelte di vacanze all’estero verso paesi che hanno annunciato in anticipo programmi di apertura e cessazione dell’obbligo di indossare mascherine all’aperto. In particolare, si sta facendo sentire la concorrenza di Grecia e Croazia. Malgrado ciò, il turismo domestico resterà comunque dominante sull’intero 2021, con un’incidenza stimata superiore al 68% contro il 50% del 2019.
“Vediamo segnali di ripresa e quelli relativi ai turisti internazionali sono decisamente incoraggianti, ma nel complesso non sono sufficienti per parlare di vera ripartenza - dichiara Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart -. I consumi turistici sono da sempre condizionati dalla prevedibilità degli scenari economici e sociali e dall’incontro tra domanda e offerta. Sul fronte della domanda si cominciano a vedere i primi frutti dei dati sulla campagna vaccinale e sulla riduzione dei nuovi contagi. Occorre ora lavorare sul fronte dell’offerta, affinché possa farsi trovare pronta quando la domanda ripartirà pienamente”.
Nel complesso, l’analisi mette in evidenza rispetto al 2020 un leggero aumento delle presenze totali in luglio (+3%) e un calo in agosto (-21,7%). Per l’intero 2021, le presenze nelle strutture ricettive italiane sono stimate di poco superiori a 204 milioni di notti, -4 milioni rispetto al 2020 (-2%). La flessione calo è ascrivibile ai mesi di gennaio e febbraio che nel 2021 hanno visto un blocco generalizzato delle attività turistiche.
Confrontato al 2019, il 2021 mostra un andamento complessivo delle presenze stimato in -53%. Le presenze di turisti stranieri sono stimate in -70,6% e quelle di italiani in -35,4%.
La spesa turistica, sempre rispetto ai livelli del 2019, è in calo del 57,5%, pari a una perdita di ricavi per il settore pari a circa 32 miliardi di euro (di cui 22 miliardi imputabili alla perdita di turisti stranieri).
Fonte = TTG ITALIA 28/06/21