Stop ai voli da Ciampino: il piano aeroporti dell’Enac
Addio ai voli su Roma Ciampino in favore di un potenziamento di Fiumicino e dell’apertura dello scalo di Frosinone, nuove basi per gli aerotaxi, ridimensionamento di Linate e Catania che cresce con ambizioni mediterranee. È questo il piano di Enac per il futuro degli aeroporti italiani anticipato dal presidente, Pierluigi Di Palma, al giornale La Repubblica.
L’Enac sta lavorando da mesi, infatti, a un piano straordinario di riassetto degli aeroporti che verrà inviato a giorni al ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini. Nel dettaglio, l’Ente nazionale dell’aviazione civile prevede il costante ridimensionamento del secondo aeroporto della Capitale, quello di Ciampino, fino alla sua chiusura anche a causa delle «gravi criticità di quella realtà, che è troppo innervata nel tessuto della città, crea disagio ai residenti tra smog e rumori, e non ha possibilità di espansione, come arrivi e decolli», sostiene Di Palma.
Al suo posto, però, oltre a una crescita già preventivata di Fiumicino, Di Palma propone di convertire l’aeroporto militare di Frosinone, il Girolamo Moscardini, «che andrebbe ristrutturato e aperto alle compagnie civili. Ovviamente una società privata di gestione degli aeroporti non può sostenere una simile operazione. Dovrà essere il governo a decidere il da farsi, a trattare con l’Aeronautica militare e a stanziare la spesa».
Nell’area milanese, invece, si prevede una riduzione di Linate che da tempo ormai cova ambizioni di ospitare rotte intercontinentali. L’Enac in questo caso ha già fatto sapere di non essere d’accordo lasciando invece ampio spazio a Malpensa per le rotte a lungo raggio. Lo scalo di Venezia, invece, è classificato come “hub vocazionale” per il turismo, mentre Malpensa e Fiumicino sono gli unici due identificati come hub istituzionali.
Grandi prospettive per Catania Fontanarossa che nei piani di Enac dovrebbe diventare l’hub del Mediterraneo con l’obiettivo di contendere perfino a Istanbul i viaggiatori in arrivo da Cina, Giappone, Corea e India. Infine, l’aeroporto di Taranto-Grottaglie si accrediterà come spazioporto, “consacrato al turismo spaziale e ai viaggi suborbitali”.
Di Plma studia anche il rilancio dell’aeroporto dell’Urbe a Roma che «merita un rilancio. Chiediamo di destinarlo a un turismo di prossimità. Aerei di piccole dimensioni oppure aerotaxi possono partire dall’Urbe e dirigersi a Viterbo, dove lo scalo militare Tommaso Fabbri andrebbe adattato ai velivoli civili», sostiene ancora il presidente Enac prevedendo lo stesso progetto anche con un corridoio aereo tra Puglia e Basilicata utilizzando l’aviosuperficie di Pisticci, vicino Matera.
Sempre secondo La Repubblica, infine, “gli aeroporti del Paese – i grandi, i medi – verrebbero raccolti in 13 reti a prescindere dalla loro proprietà (Bologna, Rimini, Forlì, Parma, ad esempio creeranno una rete; Napoli e Salerno un’altra; Catania, Comiso, Lampedusa una terza). Ogni scalo farà uno studio di risk assessment dichiarando la capacità massima, anche alla luce del suo impatto ambientale e della sicurezza per chi viaggia. Quando un aeroporto risulterà saturo, verrà incoraggiato a travasare passeggeri verso gli altri, alleati nella sua stessa rete”.
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 05/09/22