Stop a Sharm, i t.o. tedeschi attaccano il Governo
Ora, si apprende dalla stampa estera, il settore turistico tedesco sta protestando fortemente contro Berlino per quello che, di fatto, non era un "travel warning" ufficiale: i t.o. sostengono che l'alert era poco chiaro e li ha lasciati senza via d'uscita se non quella di far evacuare le strutture. Insomma è mancata chiarezza da parte delle autorità. Tra i tanti, Dietmar Gunz, proprietario di Fti, mette in discussione il fatto che l'alert sul Sinai abbia riguardato anche Sharm: "A volte si ha l'impressione che al ministero degli Esteri vengano applicati due pesi e due misure. Non capisco perché hanno lanciato un alert anche su Sharm El Sheikh".
Il ministero degli Esteri si difende
Il ministero degli Esteri, però, difende il suo operato ed anche la mancanza di informazioni per spiegare perché il travel advice verso l'Egitto sia stato inasprito. "Le ragioni per il rafforzamento di un warning sono sempre basate su informazioni certe. Se non riveliamo la ragione, allora è perché dobbiamo proteggere le nostre fonti", ha dichiarato un portavoce ad Fvw. La Farnesina tedesca era già stata oggetto delle critiche del ministro del Turismo egiziano, Hisham Zaazou, in occasione dell'Itb di inizio marzo, che si lamentava del fatto che Berlino non avesse contattato l'Egitto prima di agire, che è esattamente ciò che i Paesi dovrebbero fare prima di rilasciare consigli di viaggio o avvisi stando alle raccomandazioni volontarie Unwto concordate nel 2009. - Fonte: Guida Viaggi sito web