Staycation, esperienza in viaggio dietro casa
«La pandemia col suo impatto sulla vita quotidiana ha modificato la nostra percezione dello spazio, del tempo e delle relazioni, condizionando inevitabilmente il modo di vedere il viaggio, rimettendo al centro le motivazioni più profonde legate alla vacanza. Oggi conviviamo con online e offline anche in vacanza. Ma le persone rappresentano ancora il valore aggiunto dell'esperienza». La nuova consapevolezza del viaggio per Maria Elena Rossi, direttrice marketing e promozione di Enit, l'agenzia nazionale italiana del turismo. Un comparto da ricostruire dopo lo tsunami del Covid-19: il virus si stima possa impattare nel 2020 col -60/% a livello mondiale e -44% sull'Italia. «Tutti i Paesi stanno spingendo sulla staycation per trattenere il turismo domestico con le relative ricadute sull'indotto turistico. In questa fase le restrizioni per i viaggi intercontinentali, i prezzi alti dei biglietti aerei dovuti alla contrazione dell'offerta di collegamenti, le incertezze legate a nuovi focolai rendono le vacanze di prossimità una necessità. Guardiamo con occhi nuovi le città che abitiamo e i luoghi vicini mai esplorati per cercare esperienze anche dietro casa: d'altronde l'83% delle vacanze estive degli italiani sarà in Italia, al mare o in montagna».
Rossi, quali tendenze emergono?
Si sono accelerate quelle già in atto prima della pandemia, come il turismo slow, quello attivo e sportivo, il viaggio multi-generazionale con la propria famiglia e con gli amici. E poi le nuove modalità di lavoro influenzeranno il business travel, con un possibile impatto sulla crescita del bleisure, cioè la combinazione tra viaggio di lavoro ed esperienza di vacanza. Cambia anche la tempistica della prenotazione, con una prevalenza del last minute e last second. Tendenza che vale anche per i mercati nord-europei, abituati alla programmazione.
Come state affrontando questo tempo nuovo?
Siamo partiti con la costruzione di un cruscotto di marketing intelligence: dati e tendenze di mercato per offrire al settore strumenti per la pianificazione. Lavoriamo in stretto contatto con le regioni e con le destinazioni turistiche e abbiamo intensificato il confronto con gli attori italiani ed esteri e con le rappresentanze diplomatiche, consapevoli che si tratta di una sfida che si vince insieme.
A proposito di estero, come restiamo in contatto con gli altri Paesi del mondo?
La nostra struttura, presente sui principali mercati internazionali con 28 sedi, ci ha consentito di mantenere un ponte col mondo durante il lockdown anche grazie alla valorizzazione delle esperienze virtuali e allo storytelling dei territori.
Come sta evolvendo lo storytelling turistico?
Sui mercati maturi e per i target fidelizzati - penso alla clientela dei Paesi di lingua tedesca che rappresenta oltre il 50% del nostro turismo internazionale - è importante veicolare un messaggio che rassicuri il turista. Sui mercati in crescita quali l'asiatico e sui target millennials e generazione Z devono prevalere elementi di contemporaneità.
In che modo strutture e operatori stanno virando verso questo protection storytelling?
C'è richiesta di informazioni chiare sulle modalità di svolgimento della vacanza: quali vincoli, quali regole. La vacanza è un momento di evasione, di sogno, di emozioni e la relazione diretta col turista diventa ancora più importante che nel passato. Ecco perché presto metteremo a disposizione un contact center multilingue e multicanale. E intanto siamo impegnati con una campagna di comunicazione col Mibact sui canali digitali. Un racconto di sostenibilità e bellezza per promuovere un'Italia inedita: dalle grandi città d'arte ai borghi, dall'esperienza in natura alla vacanza attiva. Mai come quest'anno l'estate italiana sarà un'esperienza unica, autentica, più vicina allo stile di vita italiano.
Fonte = IL SOLE 24 ORE 22/06/20