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Stati Uniti: "L'unica ragione certa del calo degli arrivi è il dollaro forte"

Stati Uniti: "L'unica ragione certa del calo degli arrivi è il dollaro forte"

07 Marzo 2017

Anne Madison, strategy marketing manager di Brand Usa risponde a Guida Viaggi sull'influenza della politica americana sui viaggi internazionali

Il divieto ai viaggi negli Stati Uniti per sei Paesi - Iran, Somalia, Libia, Sudan, Yemen e Siria - è diventato esecutivo da ieri dopo la convalida del testo, definitivo e riscritto, di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti d'America lo ha firmato rivedendo il precedente, opposto da diversi tribunali. Nella nuova versione è stato escluso l'Iraq dalla lista dei Paesi musulmani per i quali è di fatto vietato l'ingresso. I possessori di visti e carta verde, cittadini di questi Paesi, invece, possono viaggiare negli Usa.

Il clima politico instauratosi danneggerà il turismo e provoca cancellazioni o diminuzioni degli arrivi? Lo chiediamo ad Anne Madison, global strategy, brand marketing Communication di Brand Usa. "Difficile da dire: Le statistiche non ci supportano e le abbiamo un anno e mezzo dopo, l'unica ragione provata e certa della fluttuazione dell'incoming è il dollaro forte".

Risposta diplomatica della manager, intervenuta ieri alla ventesima edizione di ShowcaseUsa Italy a Napoli. "Storicamente quando la nostra moneta si apprezza sull'euro o altre valute vediamo che l'andamento comincia gradualmente a flettere - continua -. È sempre accaduto. Questo elemento combinato alla situazione economica nei Paesi di origine rappresenta il dato oggettivo. Per il resto, le statistiche rispondono sempre troppo tardi a domande del genere".

Intanto sono stati rilasciati i primi dati del 2016, relativi al periodo gennaio-agosto. Gli italiani sono stati 656mila, in flessione del 5%. Dalla Germania il segno negativo più forte d'Europa con -11%, la Francia si attesta a -8%, il Regno Unito a -4%.

Quale approccio sta adottando Brand Usa in questa fase della presidenza americana? "I viaggi costruiscono ponti e il nostro ruolo non è politico - spiega Madison -. La nostra strategia di marketing non cambia, continueremo a portare viaggiatori negli Stati Uniti perché sono sempre gli stessi. E anche le persone che vogliono viaggiare negli Usa non sono cambiate. Da tempo abbiamo capito che dobbiamo creare un ambiente che dia il benvenuto a tutti i viaggiatori che amano la nostra destinazione".

Dall'Italia l'obiettivo di Brand Usa è di mantenere gli arrivi intorno al milione, calcolando una minima flessione del 2% nel 2016. Nel 2017 il target è fissato a 1,2 milioni per una ripresa dell'8%. p.ba. - Fonte: Guidaviaggi.it