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Solo voucher per i viaggi saltati, l'ok Ue

Solo voucher per i viaggi saltati, l'ok Ue

01 Novembre 2020

Archiviata la procedura di infrazione avviata da Bruxelles Il governo aveva esteso la validità dei buoni fino a 18 mesi Nei decreti per fronteggiare l'emergenza le norme che consentono a hotel e tour operator di non restituire i soldi LA NORMA ERA STATA CONTESTATA DALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI AMENDOLA: CHIUSE UNDICI CONTESTAZIONI

Jacopo Orsini

ROMA L'Europa assolve l'Italia: aver consentito a compagnie aeree, hotel e tour operator di emettere voucher come unica forma di risarcimento al posto di un rimborso in contanti per viaggi e vacanze cancellati dall'emergenza Covid non costituisce una violazione delle regole dell'Unione. Per questo due procedure di infrazione avviate contro l'Italia nel luglio scorso sono state chiuse. La decisione è stata presa venerdì dal collegio dei commissari europei che ha accolto le argomentazioni del governo. Il verdetto non piacerà tuttavia alle associazioni dei consumatori, che da tempo protestavano contro le norme italiane invocando le regole comunitarie e un intervento di Bruxelles per far correggere le norme. LA DIFESA «Se i cittadini prenotano una vacanza e le circostanze cambiano a causa della crisi» provocata dall'emergenza Covid «devono vedere tutelati i loro diritti», aveva avvertito il commissario Ue per il Mercato interno Thierry Breton al momento dell'apertura della procedura. Ma la Commissione, dopo aver ascoltato le argomentazioni dei ministeri per i Beni e le attività culturali e per il turismo e delle Infrastrutture e dei trasporti coordinati dalla presidenza del Consiglio, ha invece deciso di accogliere le osservazioni di Roma. Lo scorso 2 luglio la Commissione aveva aperto nei confronti dell'Italia due procedure di infrazione contestando il non corretto recepimento della direttiva europea che disciplina i pacchetti turistici e le disposizioni previste dai regolamenti dell'Unione sul trasporto passeggeri. Nel mirino di Bruxelles era finita in particolare una norma del decreto Cura Italia varato la scorsa primavera per contrastare l'emergenza Coronavirus. Il provvedimento stabiliva che nei casi di viaggi, voli e hotel cancellati a causa del Covid-19 il viaggiatore poteva essere rimborsato con un voucher, senza la possibilità di scegliere fra buono e contanti. Ai rilievi di Bruxelles, i tecnici dei ministeri e della struttura di Missione per le procedure di infrazione, hanno replicato spiegando che la norma era necessaria per attenuare l'impatto della grave crisi di liquidità degli operatori turistici provocata dalle restrizioni imposte agli spostamenti delle persone per ` contenere i contagi. A causa della pandemia molte aziende del settore dei trasporti e del turismo hanno infatti dovuto far fronte a una crisi senza precedenti e a un volume di richieste di rimborso difficilmente sostenibili (si stima che la perdita di ricavi del settore nel primo semestre dell'anno abbia superato il 70%). Inoltre, ha argomentato ancora l'Italia a Bruxelles, con il decreto Rilancio il governo ha esteso la durata di utilizzo dei voucher emessi da 12 a 18 mesi, obbligando le imprese turistiche al rimborso in contanti nel caso di mancato utilizzo del buono alla scadenza. Infine, sempre per superare le obiezioni di Bruxelles, l'esecutivo ha stabilito che a partire dal 1° agosto scorso non è più possibile risarcire un viaggio cancellato con un voucher ma deve essere sempre garantita la scelta tra buono e contanti secondo quanto previsto dalle norme ordinarie. Per le vacanze annullate a causa della pandemia, in base alle regole europee, i consumatori hanno infatti il diritto di scegliere tra la restituzione di quanto versato e altre forme di rimborso, come un buono sconto. Ma deve essere una facoltà di scelta, non una imposizione. La cessazione di fatto degli effetti della normativa contestata sui rimborsi dei viaggiatori, comunicata dal governo italiano in risposta alle lettere di messa in mora di Bruxelles, ha indotto tuttavia la Commissione europea ad archiviare le due procedure.
«Abbiamo chiuso undici infrazioni in una sola seduta e, con la legge europea e la legge delega da poco approvata al Senato e ora alla Camera per il via libera definitivo, continueremo su questa strada», ha commentato il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola. «L'emergenza Covid - ha aggiunto - non ha permesso di fare di più, ma con l'impegno costante del Dipartimento Politiche europee e dell'Ufficio infrazioni, guidato dal professor Massimo Condinanzi, siamo al lavoro ogni giorno per smaltire tutte le procedure rimaste pendenti».

Fonte = IL MESSAGGERO 01/11/20