Slovenia: "Per l’Italia non ci sono limitazioni"
01 Luglio 2020
Al via l’ingresso dei nostri connazionali nel Paese. In evoluzione gli alberghi con casinò, che hanno arricchito la propria offerta
E’ Aljosa Ota, direttore dell’ente del Turismo sloveno per l’Italia, che ha confermato a Guida Viaggi la riapertura delle frontiere, dopo aver attuato verifiche settimanali e inserito tutti quei Paesi che hanno registrato meno di dieci infezioni ogni centomila abitanti. “Per l’Italia non ci sono limitazioni, nemmeno per i provenienti dalla Lombardia, a fronte di una buona situazione epidemiologica. Dal 15 giugno abbiamo aperto, anche se precedentemente gli italiani che si muovevano per lavoro, per raggiungere le seconde case, per motivi sanitari o chi era in transito verso la Croazia ha potuto entrare nel Paese. La frontiera non è stai mai chiusa del tutto”.
Da cinque anni il mercato italiano è primo per arrivi e secondo per pernottamenti dietro alla Germania. “Si tratta di 600.000 arrivi e di 1mln 330mila pernottamenti registrati a fine 2019. Per il 2020 puntiamo sui mercati di prossimità come quelli del Nord Italia - fa sapere il direttore -. La Slovenia è una destinazione soprattutto di natura, di città d’arte, ma anche di mare, con un rapporto qualità prezzo molto interessante. Noi contiamo sulle belle cose che abbiamo come la montagna, i grandi spazi e la natura, soprattutto oggi a fronte della nuova esigenza di una vacanza in relax via dalla masse”.
Gli italiani sono considerati alto spendenti, molto di più di altri Paesi europei e sono, ovviamente, molto graditi. “L’italiano medio spende 143 euro al giorno ed è un cliente molto ben voluto. Arrivano soprattutto su gomma, per lo più dal Nord Italia - ha argomentato Ota, precisando che anche prima della pandemia la Slovenia non aveva collegamenti aerei diretti con l’Italia -. Posso però affermare che la maggior parte delle persone che usano l’aereo scendono su Trieste, Venezia o Verona e raggiungono in poco tempo la Slovenia. Anche noi usiamo gli scali limitrofi e con transfer privati o con bus organizzati arriviamo in Slovenia in brevissimo tempo”.
Il direttore sottolinea che, "pur rimanendo, quello del gioco, un prodotto consolidato, è stato arricchito di servizi aggiuntivi. Oggi i casinò sono centri di intrattenimento e il visitatore può unire la passione per il gioco alla scoperta del territorio. Hanno saputo integrare le offerte, proponendo gite in giornata, la scoperta della gastronomia locale, le terme, la talassoterapia. Il casinò non è più il luogo dove si gioca, ma un centro di intrattenimento completo. Gli italiani amano molto questo tipo di vacanza”.
Il trade resta uno dei canali principali dove viene veicolata la comunicazione. “Oggi più che mai è necessario avere informazioni dettagliate e precise sulla situazione attuale. Nella seconda parte dell’anno abbiamo in calendario webinar dedicati - annuncia Ota -, con partner sloveni. Inoltre, su Slovenia.info ci si può documentare anche sui nuovi protocolli di sicurezza sanitaria che ha introdotto la Slovenia, che da anni punta sulla sostenibilità ambientale. Importante - ha concluso il manager - è tornare alla fiducia. Perché dobbiamo tutti continuare a viaggiare tenendo conto delle limitazioni e delle raccomandazioni che ci vengono suggerite”.
Fonte = GUIDA VIAGGI 01/07/20
E’ Aljosa Ota, direttore dell’ente del Turismo sloveno per l’Italia, che ha confermato a Guida Viaggi la riapertura delle frontiere, dopo aver attuato verifiche settimanali e inserito tutti quei Paesi che hanno registrato meno di dieci infezioni ogni centomila abitanti. “Per l’Italia non ci sono limitazioni, nemmeno per i provenienti dalla Lombardia, a fronte di una buona situazione epidemiologica. Dal 15 giugno abbiamo aperto, anche se precedentemente gli italiani che si muovevano per lavoro, per raggiungere le seconde case, per motivi sanitari o chi era in transito verso la Croazia ha potuto entrare nel Paese. La frontiera non è stai mai chiusa del tutto”.
Da cinque anni il mercato italiano è primo per arrivi e secondo per pernottamenti dietro alla Germania. “Si tratta di 600.000 arrivi e di 1mln 330mila pernottamenti registrati a fine 2019. Per il 2020 puntiamo sui mercati di prossimità come quelli del Nord Italia - fa sapere il direttore -. La Slovenia è una destinazione soprattutto di natura, di città d’arte, ma anche di mare, con un rapporto qualità prezzo molto interessante. Noi contiamo sulle belle cose che abbiamo come la montagna, i grandi spazi e la natura, soprattutto oggi a fronte della nuova esigenza di una vacanza in relax via dalla masse”.
Gli italiani sono considerati alto spendenti, molto di più di altri Paesi europei e sono, ovviamente, molto graditi. “L’italiano medio spende 143 euro al giorno ed è un cliente molto ben voluto. Arrivano soprattutto su gomma, per lo più dal Nord Italia - ha argomentato Ota, precisando che anche prima della pandemia la Slovenia non aveva collegamenti aerei diretti con l’Italia -. Posso però affermare che la maggior parte delle persone che usano l’aereo scendono su Trieste, Venezia o Verona e raggiungono in poco tempo la Slovenia. Anche noi usiamo gli scali limitrofi e con transfer privati o con bus organizzati arriviamo in Slovenia in brevissimo tempo”.
Il direttore sottolinea che, "pur rimanendo, quello del gioco, un prodotto consolidato, è stato arricchito di servizi aggiuntivi. Oggi i casinò sono centri di intrattenimento e il visitatore può unire la passione per il gioco alla scoperta del territorio. Hanno saputo integrare le offerte, proponendo gite in giornata, la scoperta della gastronomia locale, le terme, la talassoterapia. Il casinò non è più il luogo dove si gioca, ma un centro di intrattenimento completo. Gli italiani amano molto questo tipo di vacanza”.
Il trade resta uno dei canali principali dove viene veicolata la comunicazione. “Oggi più che mai è necessario avere informazioni dettagliate e precise sulla situazione attuale. Nella seconda parte dell’anno abbiamo in calendario webinar dedicati - annuncia Ota -, con partner sloveni. Inoltre, su Slovenia.info ci si può documentare anche sui nuovi protocolli di sicurezza sanitaria che ha introdotto la Slovenia, che da anni punta sulla sostenibilità ambientale. Importante - ha concluso il manager - è tornare alla fiducia. Perché dobbiamo tutti continuare a viaggiare tenendo conto delle limitazioni e delle raccomandazioni che ci vengono suggerite”.
Fonte = GUIDA VIAGGI 01/07/20