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Sì ad Alitalia, no ai suoi debiti

Sì ad Alitalia, no ai suoi debiti

24 Luglio 2014

In parole povere, Poste non intende bruciare altro capitale per finanziare gli oneri legati a contenziosi o a perdite della vecchia Alitalia. Se l'obiettivo sono le sinergie industriali (su logistica, ticketing, assicurazioni, carte di pagamento, e-commerce) è con la nuova società che Francesco Caio è pronto a collaborare. Un incontro con l'a.d. di Etihad, James Hogan, ha fatto emergere grande sintonia sulle prospettive industriali, riferiscono sempre dal quartier generale di Poste. Del resto, il gruppo ha fatto sapere appena quattro giorni fa di aver «concluso positivamente la valutazione della partecipazione all'operazione Alitalia-Etihad. Dall'analisi di questi giorni, è emersa una forte coerenza con la missione che Poste italiane si sta dando nell'ambito del suo piano industriale di diventare un'infrastruttura di logistica e servizi centrale per la competitività e la modernizzazione del Paese», afferma il gruppo, che sgombera poi il tavolo da equivoci e «indiscrezioni» che «troppe volte fotografano solo una parte della realtà».

Tra gli argomenti trattati dal consiglio, anche la nomina di Marco Siracusano a responsabile della divisione BancoPosta. Siracusano, 52 anni, in passato ha diretto il marketing del BancoPosta, per poi passare a responsabile marketing Privati della Banca dei territori del gruppo Intesa Sanpaolo. Caio ha avuto ieri anche il suo primo incontro coi sindacati, a cui ha dato indicazioni su ciò che intende fare per lo sviluppo dei business. Nessuna indicazione, invece, sulla privatizzazione. Il Piano industriale completo sarà presentato a ottobre e solo allora si potranno cominciare a delineare i tempi dello sbarco in borsa, che ormai slitta inevitabilmente al 2015.

Ora c'è il nodo Alitalia da sciogliere e il faro, per Caio, proprio in vista dell'ipo, resta il mercato. Quanto alle voci su malumori di vari azionisti in merito alle richieste avanzate già nei giorni scorsi da Poste italiane, ieri, l'a.d. di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha ribadito che «noi, come banche, abbiamo fatto quello che c'era stato chiesto, quello che è stato negoziato e concordato è sul tavolo. Quindi abbiamo fi nito il nostro compito, vediamo cosa succederà». - Fonte: Italia Oggi