Sanità, lavoro, Sud manovra da 40 miliardi Aiuti a turismo e ristoranti
Braccio di ferro nella maggioranza per il via libera alle misure. Cig estesa fino a marzo 2021 ma sullo stop ai licenziamenti si tratta con i sindacati. Cartelle esattoriali, blocco dei pignoramenti
Roberto Petrini
ROMA - Maratona per la manovra da 39 miliardi. Dopo una nuova nottata di lavoro, ieri ancora una giornata di fuoco: prima il vertice Gualtieri-sindacati, in tarda serata interminabile plenaria di governo e maggioranza, densa di tensioni, per poi andare alla riunione del Consiglio dei ministri, nella notte, per il varo della legge di Bilancio e del Documento programmatico di bilancio, la sintesi della Finanziaria da inviare a Bruxelles. Decreto all'ordine del giorno anche per la proroga del blocco dei pignoramenti fiscali. Anche la proroga della cassa integrazione al 31 dicembre arriverà per decreto ma tra un paio di settimane, dopo un ulteriore confronto con i sindacati. Nella legge di Bilancio la ulteriore proroga fino a marzo 2021. Tensioni nella maggioranza fino alla fine con i renziani che hanno minacciato di non votare il Dpb se non saranno eliminate sugar e plastic tax e che vogliono un blocco totale dei 9 milioni di cartelle esattoriali in partenza in questi giorni.
La manovra è di 39 miliardi. Come confermato ieri da Gualtieri, composti da 1,3 per cento di deficit e 18 miliardi di Recovery fund. «Mai una manovra così espansiva nella storia del Paese», ha detto il ministro che ha ricordato come gli investimenti passeranno dal 2,3 per cento del Pil del 2019 al 4 per cento del prossimo anno. Fuori gioco ormai il Mes: «Dibattito tutto ideologico», ha detto Gualtieri ai sindacati. La riforma fiscale avrà una dote di 8 miliardi per il 2022 mentre la sanità potrà contare su 4 miliardi in Bilancio e 6 dal Recovery. Stanziati 1,4 miliardi per la conferma di 30 mila medici e infermieri a tempo determinato, 1 miliardo per i contratti, 400 milioni per acquisto vaccini, 1 miliardo per il fondo sanitario. Per la scuola: 1,2 miliardi per assumere 25 mila insegnati di sostegno.
Verso stop per pignoramenti e ipoteche da parte del Fisco. In concomitanza della scadenza di 9 milioni di cartelle esattoriali avvenuta il 15 ottobre, il governo corre ai ripari, con un decreto nella notte, per bloccare i conseguenti atti esecutivi. In sostanza le cartelle, cioè l'avvio della procedura dal parte dell'Agenzia delle entrate, sospese da marzo ad ottobre, riprenderanno a correre fino alla fine dell'anno con una sequenza di circa 1 milione al mese (a novembre 2 milioni). Non scatteranno tuttavia gli atti esecutivi, la parte più dolorosa dell'operazione, che consiste in pignoramenti, espropri, ipoteche, fermi amministrativi e sospensioni dei conti correnti bancari.
Più Cig fino a marzo 2021 e fine del blocco dei licenziamenti. Il blocco dei licenziamenti non sarà prorogato oltre il 1° gennaio del prossimo anno, resterà il divieto di licenziare per le aziende in cassa integrazione. La partita tuttavia non è chiusa e ieri il ministro Gualtieri, incontrando Cgil-Cisl Uil, ha lasciato aperta la porta ad un ulteriore confronto per venire incontro alle richieste dei sindacati. Gualtieri ha accennato alla possibilità di discutere su una proroga del blocco al 31 gennaio ma i sindacati vogliono che duri fino a marzo, alla fine della cassa integrazione. Intanto per decreto legge sarà prorogata la cassa integrazione Covid da metà novembre a fine anno. Poi in legge di Bilancio ci saranno altre risorse fino alla primavera del 2021. Novità anche per i contratti pubblici 2019-21: ci saranno 400 miliardi in più, il totale della richiesta della Funzione pubblica. «Teniamo conto che l'inflazione è zero», ha osservato Gualtieri.
Bonus a fondo perduto per turismo e ristorazione. Con 4 miliardi sarà rifinanziato bonus a fondo perduto per gli autonomi e le imprese colpite dalla crisi, in particolare turismo e ristorazione, che hanno registrato perdite di fatturato nell'ultimo anno o hanno cessato l'attività.
Cuneo fiscale: 100 euro in busta paga e 8 miliardi per la riforma del 2022. Posta sul binario della legge delega con partenza dal 2022 la riforma fiscale potrà contare, come ha detto ieri Gualtieri ai sindacati, su una dote di 8 miliardi. Nel frattempo viene rifinanziata l'operazione cuneo fiscale: si tratta del rafforzamento del cosiddetto bonus Renzi da 80 euro, portato a 100 da luglio di quest'anno, e confermato per 2021 con un impegno di 2 miliardi (in tutto 7 miliardi). La misura prevede un incremento netto di 100 euro mensili in busta paga per gli stipendi di ogni singolo lavoratore che guadagna dai 28 mila euro annui fino, ad azzerarsi, a quota 40 mila euro.
Taglio costo del lavoro al Sud. Diventa strutturale, e viene finanziata con 5,7 miliardi per il 2021, la decontribuzione del 30 per cento per ciascuno dei 3,5 milioni di lavoratori attualmente assunti dalle imprese private nel Sud e per i nuovi assunti. Il provvedimento è già scattato dal 1° ottobre al 31 dicembre.
Incentivi per giovani e donne. Circa 600 milioni saranno indirizzati ad una operazione di decontribuzione totale, per 3 anni, per l'assunzione di giovani sotto i 35 anni.
Assegno unico per i figli da luglio. Scatta la grande riforma dell'assegno unico per i figli. Partirà a luglio del prossimo anno, per risparmiare risorse (serviranno 3 miliardi) ma anche per rispettare i tempi tecnici chiesti dall'Inps. L'assegno, sarà calcolato sul reddito Isee comprenderà per la prima volta autonomi e incapienti.
Pensioni salve dal calo del Pil. Un pacchetto da 200 milioni che parte con la sterilizzazione degli effetti negativi del drastico calo del Pil di quest'anno (9 per cento). Rafforzate Ape sociale e allungata opzione donna.
Borsa e imprese. Prorogato il credito d'imposta per incentivare la quotazione in Borsa delle imprese, rafforzamento della Transizione 4.0, 1 miliardo per il credito d'imposta per investimenti al Sud.
Fonte = REPUBBLICA 17/10/20