Roger Dow, Us Travel Association: "La riapertura dell'8 novembre sarà solo il primo passo verso la ripresa"
05 Novembre 2021
Lunedì 8 novembre arriverà la tanto attesa svolta per l'industria dei viaggi negli Stati Uniti nell'era Covid-19 con l’entrata in vigore del nuovo sistema che regolerà gli ingressi dei viaggiatori internazionali.
In una dichiarazione riportata da Travelpulse, la Us Travel Association ha accolto con favore l'imminente arrivo delle nuove direttive impartite dal Governo federale, che consentiranno ai viaggiatori completamente vaccinati di entrare negli Stati Uniti provenendo dai mercati che, prima della pandemia, erano altamente redditizi per il settore. "Dopo quasi due anni di restrizioni, lunedì inizia il ritorno dei viaggi internazionali - ha affermato il presidente e ceo di Us Travel Association Roger Dow -. Sarà una giornata fondamentale per i viaggiatori, per le imprese turistiche e per l'economia degli Stati Uniti in generale. Abbiamo lavorato instancabilmente per sollecitare l'amministrazione a un piano di riapertura sicuro e siamo ansiosi di accogliere nuovamente i viaggiatori mentre entriamo nella nuova fase di ripresa del nostro settore".
Ma i cambiamenti in arrivo l'8 novembre rappresentano solo il primo passo verso la ripresa per il mercato dei viaggi internazionali inbound, di fondamentale importanza per l’economia a stelle e strice. Secondo il Dipartimento del Commercio, il segmento ha generato 239 miliardi di dollari di entrate da esportazione durante il 2019 (un numero che è sceso a 84 miliardi di dollari nel 2020) e ha sostenuto direttamente 1,2 milioni di posti di lavoro americani prima della pandemia.
"Sebbene la riapertura dei nostri confini sia un passo fondamentale nella giusta direzione, resta ancora molto lavoro da svolgere per garantire una ripresa uniforme dei viaggi internazionali - ha affermato Tori Emerson Barnes, executive vice president of public affairs and policy di Us Travel Association -. In particolare, occorre riaprire completamente e riprendere l'elaborazione dei visti dei visitatori presso le ambasciate e i consolati degli Stati Uniti. In media, i paesi che non fanno parte del Visa Waiver Program attualmente affrontano tempi di attesa inaccettabilmente lunghi per un appuntamento per il visto turistico”.
La rosa dei paesi soggetti a restrizioni che potranno riprendere a viaggiare negli Stati Uniti a partire da lunedì include Regno Unito e Irlanda, i 26 paesi della zona Schengen dell'Unione europea, Sudafrica, Iran, Brasile, India e Cina. Tutti insieme rappresentano solo il 17% delle nazioni del mondo, ma nel 2019 hanno procurato il 53% di tutti i viaggiatori stranieri negli Stati Uniti. Anche i viaggiatori provenienti dai due principali mercati in entrata degli Stati Uniti, Canada e Messico, sono stati esclusi dall'ingresso alle frontiere terrestri dall'inizio della pandemia, ma questi divieti saranno sostituiti dal nuovo sistema che si applicherà a tutti i viaggiatori internazionali , qualunque sia la loro origine.
Us Travel Association ha stimato che il crollo dei viaggi in entrata dall'inizio della pandemia nel marzo 2020 è costato agli Stati Uniti quasi 300 miliardi di dollari di entrate e ha causato la perdita di oltre 1 milione di posti di lavoro americani. L'associazione prevede inoltre che il segmento dei viaggi internazionali in entrata non tornerà ai livelli del 2019 almeno fino al 2024.
Fonte = TTG ITALIA 05/11/21
In una dichiarazione riportata da Travelpulse, la Us Travel Association ha accolto con favore l'imminente arrivo delle nuove direttive impartite dal Governo federale, che consentiranno ai viaggiatori completamente vaccinati di entrare negli Stati Uniti provenendo dai mercati che, prima della pandemia, erano altamente redditizi per il settore. "Dopo quasi due anni di restrizioni, lunedì inizia il ritorno dei viaggi internazionali - ha affermato il presidente e ceo di Us Travel Association Roger Dow -. Sarà una giornata fondamentale per i viaggiatori, per le imprese turistiche e per l'economia degli Stati Uniti in generale. Abbiamo lavorato instancabilmente per sollecitare l'amministrazione a un piano di riapertura sicuro e siamo ansiosi di accogliere nuovamente i viaggiatori mentre entriamo nella nuova fase di ripresa del nostro settore".
Ma i cambiamenti in arrivo l'8 novembre rappresentano solo il primo passo verso la ripresa per il mercato dei viaggi internazionali inbound, di fondamentale importanza per l’economia a stelle e strice. Secondo il Dipartimento del Commercio, il segmento ha generato 239 miliardi di dollari di entrate da esportazione durante il 2019 (un numero che è sceso a 84 miliardi di dollari nel 2020) e ha sostenuto direttamente 1,2 milioni di posti di lavoro americani prima della pandemia.
"Sebbene la riapertura dei nostri confini sia un passo fondamentale nella giusta direzione, resta ancora molto lavoro da svolgere per garantire una ripresa uniforme dei viaggi internazionali - ha affermato Tori Emerson Barnes, executive vice president of public affairs and policy di Us Travel Association -. In particolare, occorre riaprire completamente e riprendere l'elaborazione dei visti dei visitatori presso le ambasciate e i consolati degli Stati Uniti. In media, i paesi che non fanno parte del Visa Waiver Program attualmente affrontano tempi di attesa inaccettabilmente lunghi per un appuntamento per il visto turistico”.
La rosa dei paesi soggetti a restrizioni che potranno riprendere a viaggiare negli Stati Uniti a partire da lunedì include Regno Unito e Irlanda, i 26 paesi della zona Schengen dell'Unione europea, Sudafrica, Iran, Brasile, India e Cina. Tutti insieme rappresentano solo il 17% delle nazioni del mondo, ma nel 2019 hanno procurato il 53% di tutti i viaggiatori stranieri negli Stati Uniti. Anche i viaggiatori provenienti dai due principali mercati in entrata degli Stati Uniti, Canada e Messico, sono stati esclusi dall'ingresso alle frontiere terrestri dall'inizio della pandemia, ma questi divieti saranno sostituiti dal nuovo sistema che si applicherà a tutti i viaggiatori internazionali , qualunque sia la loro origine.
Us Travel Association ha stimato che il crollo dei viaggi in entrata dall'inizio della pandemia nel marzo 2020 è costato agli Stati Uniti quasi 300 miliardi di dollari di entrate e ha causato la perdita di oltre 1 milione di posti di lavoro americani. L'associazione prevede inoltre che il segmento dei viaggi internazionali in entrata non tornerà ai livelli del 2019 almeno fino al 2024.
Fonte = TTG ITALIA 05/11/21