Roger Dow: «Limitare le compagnie mediorientali negli Usa è un boomerang»
L’antefatto è da ricondursi alle tre maggiori compagnie americane American, Delta e United che hanno accusato di concorrenza sleale e aiuti governativi, oltre ad altre accuse legate al “sistema di lavoro” facendo pressioni sul governo per limitare l’invasione delle compagnie emiratine e del Qatar nei cieli americani. In effetti i voli sono incrementati e la concorrenza risulta corposa. In risposta a queste accuse, proprio l’altro ieri, Etihad ha presentato al Governo americano attraverso la the US Department of Commerce, State and Transportation.
«Credo sia sbagliato l’atteggiamento dei nostri tre vettori di bandiera nei confronti delle compagnie emiratine – ha spiegato Dow alla stampa internazionale intervenuta all’ IPW – e le istanze che portano avanti, nella forma e nella sostanza, minano l’accordo di Open Skies, che si ripercuote direttamente sull’inbound».
Dow ha chiarito il proprio supporto al settore aereo, ma non in questo caso, vieppiù che anche Jet Blue, Federal Express e Alaska airlines si sono schierate contro la petizione delle “major”.
«I vettori del medio oriente hanno di certo incrementato il flusso verso di passeggeri verso gli Usa da medio Oriente, India, sud est asiatico e Africa, e eventualmente sanzionare o limitare l’operatività delle compagnie mediorientali sarebbe un boomerang per il turismo americano».
Martedì la compagnia di bandiera di Abu Dhabi, ha consegnato una relazione nella quale sostanzialmente rigetta le accuse di aiuti di stato mosse dalle compagnie americane, sostanzialmente non supportate da fatti logici, spiegando la provenienza di 14.3 miliardi di usd, ricevuti dal governo di Abu Dhabi.
Questa cifra include 9.1 miliardi in “equity payments” che Etihad ha detto di aver ricevuto in varie tranches fra il 2004 e marzo 2015, un periodo di grande crescita per il vettore che ha acquistato anche compartecipazioni in Air Berlin, Alitalia e altri vettori stranieri. Inoltre il governo ha anticipato 5.2 miliardi di usd a titolo di prestito, importo che sarà reso.
Non ultima la risposta nega le accuse legate a vantaggi non etici, avuti per la gestione dell’aspetto sindacale dei dipendenti e l’interpretazione delle leggi. - Fonte: Travelquotidiano.com