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Riparte anche l’Asia: “Piena ripresa entro il 2024”

Riparte anche l’Asia: “Piena ripresa entro il 2024”

Turismo internazionale sempre più in crescita nei prossimi mesi fino al 2024. È quanto previsto dal rapporto pubblicato dalla Pacific Asia Travel Association (Pata) “Asia Pacific Visitor Forecasts 2022-2024”, che prevede che i numeri degli arrivi di visitatori internazionali in tutta la regione dell’Asia-Pacifico saranno positivi rispetto al 2021 in ciascuno dei tre scenari previsti (ottimista, stabile e pessimista) nel 2022, con tassi di crescita compresi tra il 126% e l’84%.

Si prevede quindi che l’aumento del numero assoluto di arrivi di visitatori internazionali oscillerà da 72,5 milioni a 175,7 milioni portando il volume totale degli arrivi di visitatori rispettivamente tra 159 milioni e 315 milioni.

Sebbene sia uno sviluppo positivo dopo due anni di condizioni estremamente difficili, il settore dei viaggi e del turismo internazionale nella regione dell’Asia del Pacifico ha ancora molto da recuperare durante quest’anno.

Gli aumenti previsti del numero di visitatori in entrata nel 2022, infatti, si attesteranno ancora solo tra il 23-45% del livello di arrivi dall’estero ricevuti nel 2019.

Guardando al 2024, però, la crescita degli arrivi internazionali nel prossimo triennio dovrebbe essere positiva, con un volume uguale o migliore di quello del 2019, in due dei tre scenari.

Come notato dal ceo di Pata Liz Ortiguera, «L’effetto della variante Omicron avrà un piccolo impatto incrementale per ora. L’accesso e la distribuzione equa dei vaccini, oltre a un approccio pratico basato sul rischio ai protocolli di salute e sicurezza durante i viaggi, sono fondamentali non solo per la ripresa sostenuta del settore dei viaggi, ma per la ripresa globale dalla pandemia. Condividiamo il punto di vista dell’Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui i divieti di viaggio non impediscono la diffusione internazionale del virus. I movimenti dei viaggiatori dovrebbero quindi rimanere aperti con linee guida chiare e pratiche, come recentemente condiviso dal Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e dall’Oms».

Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 16/02/22