Reti d impresa: i segreti del bando Mibact
I dettagli
Due i punti fondamentali del bando Mibact: innanzitutto la scadenza. Per partecipare è necessario presentare un progetto con rete d'impresa costituita con atto notarile entro il 9 maggio prossimo. Tempi non lunghissimi, quindi, per concorrere ai fondi messi a disposizione.
"Si prevede - ha fatto presente Luisa Nicotera, rappresentante della commissione Turismo della conferenza delle Regioni e Province autonome - che saranno finanziati circa 40 progetti, ai quali spetterà un contributo massimo ciascuno di 200mila euro, a fronte di un investimento previsto di 400mila euro".
Il primo step per accedere al bando sarà ottenere il parere favorevole della Regione di riferimento, a cui farà seguito una seconda approvazione effettuata da un nucleo di valutazione sulla bontà del progetto. Le aziende coinvolte nella rete dovranno essere minimo 10, con l'eccezione dei consorzi, che già rappresentano numerose imprese e che, quindi, potranno unirsi in numero inferiore.
Le categorie
I progetti finanziati, per reti che dovranno essere composte solo da piccole e micro imprese (le medie imprese sono escluse), "sono tutti rivolti ad una riduzione dei costi per le imprese facenti parte delle reti - precisa Nicotera -, ma non sono stati fissati cluster di riferimento. Quindi, si spazia da amministrazione e gestione all'acquisizione di beni e servizi, dalla promocommercializzazione online ai pacchetti turistici innovativi. Un maggiore punteggio verrà assegnato a chi avrà un supporto da parte dell'Enit".
Le reti d'impresa, però, sono uno strumento "che non va bene per tutti i tipi di attività ricorda Massimiliano Bellavista, titolare di Keirion, facilitatore per reti d'impresa -. Ad esempio, tema sensibile per il turismo, il contratto di rete d'impresa non prevede la presenza di nessun partner internazionale". Non solo: le reti sono strumenti di coordinamento leggero di segmenti di attività non core business delle aziende.
Il dato fondamentale per costituire una rete è che abbia una progettualità di lunga durata (dai 3 ai 5 anni) e che sia quindi sostenuta da "un progetto robusto - spiega Tessa Zaramella, servizio programmazione attività produttive della Provincia di Torino - supportato da uno studio di fattibilità, una business idea forte, che garantisca riduzione dei costi e aumento dei fatturati e dei margini e la presenza di una realtà imprenditoriale leader". - Fonte: TTG Italia