Rafforzare i diritti dei viaggiatori 'tutto compreso'
Grazie alla normativa Ue a tutela dei consumatori, i turisti che prenotano vacanze «tutto compreso» possono partire tranquilli, perché sanno, per esempio, di poter tornare a casa anche se l'agenzia di viaggio con cui hanno prenotato volo, albergo e auto dovesse fallire.
La Commissione europea intende estendere questa tutela a un pubblico di vacanzieri più ampio. Per questo motivo l'anno scorso ha presentato una proposta di riforma, che non è stata però ancora trasformata in legge. La proposta, che lo scorso marzo ha ricevuto il fermo appoggio del Parlamento europeo, è ancora in attesa di un accordo tra gli Stati membri. Mi rivolgo quindi ai ministri competenti perché diano prova di ambizione e continuino a lavorare alla riforma. È importante che queste nuove norme siano quanto prima operative. Lo dobbiamo ai cittadini europei.
Perché una riforma
Le norme che attualmente garantiscono sonni tranquilli a milioni di turisti Ue risalgono al 1990. Da allora il modo di prenotare le vacanze è profondamente cambiato: mentre prima molti sceglievano da un catalogo un viaggio «tutto compreso» che prenotavano all'agenzia più vicina, oggi sempre più consumatori compongono da soli il proprio viaggio su internet.
Se ancora oggi circa il 23% dei turisti opta per le tradizionali vacanze «tutto compreso», ben il 20% preferisce «nuovi pacchetti» che si compongono online su misura, per esempio prenotando il volo e l'albergo con un operatore e noleggiando un'auto da un altro sito web. Molti però non sanno di che tipo di tutela godono se qualcosa va storto. È per questo che dobbiamo aggiornare le norme in modo da metterci al passo con l'evoluzione del mercato. La normativa UE sui pacchetti turistici va adattata all'era digitale e i cittadini devono sapere quali sono i loro diritti.
Quali benefici
È per l'appunto questo l'obiettivo della riforma prospettata dalla Commissione: offrire una maggiore tutela ai 120 milioni di consumatori che, secondo le stime, acquistano pacchetti vacanze personalizzati, soprattutto online. Il consumatore sarà informato sul tipo di prodotto che sta acquistando e sulla tutela compresa nel pacchetto e potrà contare su controlli più rigorosi e una maggiore trasparenza dei prezzi, soprattutto quando aumentano a contratto concluso.
La riforma chiarisce inoltre quale parte è responsabile se qualcosa va storto, amplia i diritti di annullamento, per esempio in caso di circostanze eccezionali e inevitabili nel luogo di destinazione, e offre migliori mezzi di ricorso. Per la prima volta i consumatori potranno chiedere il risarcimento in tutta l'Ue per «danni morali», per esempio perché il viaggio è andato male.
Non mancano inoltre i vantaggi per le imprese. La riforma riduce la burocrazia e crea condizioni di parità assicurando il riconoscimento in tutta l'Ue dei regimi nazionali di protezione in caso d'insolvenza. Perché i cittadini dell'Ue possano approfittare di queste nuove norme occorre però che il Parlamento europeo e gli Stati membri raggiungano l'accordo su un testo definitivo. Mi appello ai ministri perché agiscano rapidamente.
La conclusione di un accordo in autunno consentirebbe di chiudere i negoziati e adottare le nuove norme per l'inizio dell'anno prossimo, in modo da permettere quanto prima al consumatore europeo di godersi le vacanze, sapendo esattamente che tipo di rete di sicurezza lo tutela nel periodo più prezioso dell'anno di Martine Reicherts, Commissario europeo alla Giustizia - Fonte: La Stampa