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QUANTO “PESA” IL TURISMO, TRA PIL E RESILIENZA

QUANTO “PESA” IL TURISMO, TRA PIL E RESILIENZA

Aveva certamente le sue ragioni, Robert Kennedy, quando all’università del Kansas pronunciò il celebre discorso sul Pil, indicatore in grado di “misurare tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”. Eppure qualche indizio sullo stato di salute del pianeta, e in particolare del turismo, il Pil è in grado di darlo. E ci ha pensato il solito Wttc, a mettere in fila l’impatto economico del travel sul prodotto interno lordo 2020 nei vari Paesi del mondo, ponendolo poi al fianco dei dati 2019, per dare l’esatta misura del tracollo globale. E della resilienza, che pure c’è stata.

A leggere il report, scopriamo ad esempio che l’Italia del turismo dimezzato del 2020 ha fatto paradossalmente un passo avanti in classifica: se nel 2019 i suoi 269,8 miliardi di dollari le erano valsi il sesto posto tra i Paesi con i più alti volumi complessivi, nel 2020 132,2 miliardi le bastano per avanzare di una casella, fino al quinto posto. In termini assoluti, il bilancio è comunque pesantissimo: meno 137,6 miliardi di dollari, e incidenza sul Pil passata dal 13,1 al 7%. Ma è andata molto peggio a Paesi come la Spagna (-62,7% di giro d’affari), il Regno Unito (-62,3%), la Cina (-59,9%) o la Turchia (54,2%), mentre a tenere meglio son stati il Brasile (-32,6%), l’India (-36,3%) e il Giappone (-37%).

A guidare la classifica dei volumi sono gli Stati Uniti, nonostante un calo del -41% ma grazie a una sostanziale tenuta del turismo interno, che ha totalizzato, in termini di spesa, un “discreto” -37,1%. Non altrettanto bene è andata all’Italia, che ha visto ridursi l’apporto economico dell’ormai proverbiale “turismo di prossimità” del -49,6%, pur facendo la parte del leone sul piano del portafoglio, con l’80,6% della spesa complessiva.

In Nord America, il turismo ha generato nel 2020 un impatto economico di 1.25 trilioni di dollari, il -42% in meno, seguito dall’Europa, con 1.06 trilioni, il -51% in meno. Il calo più alto, del -58%, e il più basso, del -37%, lo hanno fatto registrare rispettivamente le macroregioni di Caraibi e Asia meridionale. Dei 2,88 trilioni di dollari di entrate turistiche nel 2020, l’82% è stato generato dalla domanda nazionale, il -45% in meno, e il 18% dalla domanda internazionale, -69,4% in meno. L’82,6% del totale corrisponde al turismo leisure, il -49,4% in meno, e il 17,4% (423.800 milioni di euro), al turismo d’affari, il -61% in meno.

Sul piano dell’occupazione, a livello globale è scesa del -18,5%, da 334 milioni di posti di lavoro a 272 milioni, mentre il contributo del turismo all’economia globale è sceso del -49,1%, a 4 trilioni di euro (4, 7 trilioni di dollari), passando dal rappresentare il 10,4% del Pil mondiale al 5,5%.

Fonte = GUIDA VIAGGI 14/04/21