Qatar Airways fa rotta su Meridiana
Parla l'AD della compagnia aerea Akbar al Baker che amplia la sua presenza sulle nostre rotte.
Aerei nuovi e più capienti, e un interesse esplicito per la compagnia Meridiana. Per nulla intimorita dall'alleanza tra Alitalia e Etihad, la Qatar Airways incrementa la sua presenza nel nostro Paese, introducendo tra l'altro sulle sue rotte gli Airbus A330 e i Boeing 787 Dreamliner, che aumenteranno del 35 per cento l'oferta sui voli tra l'Italia e Doha.
Ormai sono 35 i voli settimanali tra i due Paesi, due al giorno da Roma e Milano e uno da Venezia, collegamenti sfruttabili anche da chi, dopo uno scalo in Qatar, prosegue verso la Cina, il Giappone o l'Australia. Così la compagnia del Qatar risponde alla concorrenza di Etihad nel nostro Paese. «Concorrenza» è anche la parola che cita più spesso Akbar Al Baker, amministratore delegato di Qatar Airways, mentre lo intervistiamo a Roma. Nato a Doha nel 1960, laureato in economia in India, Al Baker sostiene di essere felice per il matrimonio tra la compagnia italiana e quella degli Emirati. Non solo perché «la competizione spinge a innovare».
Per la Qatar Airways, dice, le compagnie degli Emirati, ovvero Etihad e Emirates, non sono soltanto «rivali ma anche sorelle». «Siamo tutti parte del Consiglio di Cooperazione del Golfo» spiega, «e spesso compriamo velivoli insieme, oppure ci confrontiamo sulle questioni tecniche». Una sorta di orgoglio del Golfo emerge anche nella querelle contro le compagnie americane. «Con alle spalle quelle europee, ci stanno facendo la guerra perché hanno paura di noi» sostiene. La polemica a cui si riferisce è quella sui sussidi statali che le compagnie di bandiera del Golfo prenderebbero dai propri Stati («Ma anche il governo italiano non ha forse aiutato Alitalia in tutti questi anni?»).
Al Baker pensa però che ci sia una più complessiva paura occidentale verso il Qatar e che questa abbia suscitato il clamore intorno alle inchieste sull'assegnazione a Doha dei Mondiali di calcio del 2022 e alle dure condizioni in cui vivono i lavoratori immi grati proprio per costruire gli stadi per i Mondiali («Perché non chiedete alle imprese di costruzioni europee che stanno operando da noi?»). Quanto all'incendio al terminal di Fiumicino, Al Baker preferisce non entrare nel dettaglio, ma è convinto che a Doha difcilmente sarebbe potuta succedere una cosa simile. Sulla sicurezza, la tecnologia e le principali sfide del futuro dell'industria, il Qatar si sente all'avanguardia. CORBIS A sinistra, l'interno di un A350-900 della Qatar Airways. Sotto, Akbar Al Baker. Di D.C.P. - Fonte: Il Venerdì di Repubblica