Primi segnali di ripresa per il leisure
09 Luglio 2020
L’Osservatorio Deloitte traccia gli ultimi trend sul percepito dei consumatori italiani; più di 1/3 dei nostri connazionali ha in programma una vacanza quest’estate
Gli italiani sono ancora preoccupati per la propria salute e sicurezza economica? Quanto ciò incide sulla volontà di pianificare viaggi e vacanze? I nuovi dati forniti dall’Osservatorio Deloitte Global State of Consumer Traker sono un interessante termometro delle evoluzioni in corso.
La salute e Le condizioni economiche
I timori degli italiani in merito alla propria salute e alle finanze personali stanno iniziando a dare segnali di ottimismo. Infatti, la preoccupazione per la salute si sta gradualmente attenuando rispetto al picco registrato ad inizio aprile. La riapertura del Paese, approdata oramai nella Fase 3, unita ai dati del contagio da Covid-19 in continua diminuzione, stanno portando una crescente rassicurazione nella popolazione.
Tuttavia, se da un lato gli italiani diventano meno ansiosi relativamente all’emergenza sanitaria man mano che si approccia una nuova normalità, la situazione è piuttosto diversa per quanto concerne la sicurezza percepita a livello economico. La percentuale di consumatori italiani preoccupati di effettuare pagamenti imminenti (32%) e di ritardare i grandi acquisti (43%), infatti, non ha ancora mostrato segni di un calo consistente, anzi rimane piuttosto volatile tra le diverse rilevazioni.
Le vacanze: in italia, in treno o con voli interni, meglio case e alberghi
Le intenzioni di spesa dei cittadini italiani in merito alla voce travel mostrano un trend in costante miglioramento, si passa infatti dal -64% di aprile, in pieno lockdown, al -22% di fine giugno. Si tratta per ora di una serie di dati piuttosto positivi che fanno ben sperare per il prossimo futuro. I consumatori che stanno pianificando viaggi nei prossimi mesi stanno aumentando di numero: a fine giugno, più di un terzo dei consumatori italiani ha in programma di soggiornare in un hotel o in una casa vacanze durante i mesi estivi, percentuali in miglioramento rispetto ai dati di inizio aprile. Pur rimanendo su percentuali ancora relativamente basse, la direzione è positiva.
La ripresa sarà probabilmente differente tra i differenti segmenti del settore viaggi. Le intenzioni di spesa per il tempo libero mostrano segni di crescita importanti soprattutto per le prenotazioni di alberghi e case vacanze (+20 punti percentuali e +16 punti percentuali rispettivamente da metà aprile), per i viaggi in treno (+11 punti percentuali da metà aprile) e i voli nazionali (+11 punti percentuali da metà aprile). Al contrario, l’interesse per voli internazionali, noleggio auto e crociere rimane ancora piuttosto basso, al di sotto del 20% per tutte e tre le voci. Sembrerebbe dunque prospettarsi una tendenza a rimanere in Italia per l’estate e a prediligere spostamenti via treno, che sembrerebbe essere percepito il mezzo di trasporto pubblico più sicuro al momento.
Viaggi aerei
Se guardiamo però nel dettaglio ai viaggi aerei, c’è ancora cautela. A giugno la sicurezza percepita legata a prendere un volo, pur registrando incrementi positivi, è ancora piuttosto bassa, sia per gli italiani ma soprattutto per i cittadini stranieri, molti dei quali di Paesi extra europei ancora alle prese con il picco della pandemia. Questo elemento rappresenta un’indicazione importante per le compagnie aeree e le aziende che operano negli aeroporti, puntare sulla giusta comunicazione legata alla sicurezza e alla sanitizzazione delle strutture potrebbe rappresentare un elemento decisivo per incoraggiare i viaggiatori a ripopolare gli aeroporti.
I dati mostrano che in quei mercati in cui sono diminuite le preoccupazioni sanitarie, la propensione a viaggiare è più elevata della media. Ad esempio, la Cina, che è stato il primo Paese ad uscire ufficialmente dall’emergenza Covid-19, presenta un’elevata sicurezza a viaggiare, e nonostante le preoccupazioni finanziarie siano piuttosto alte, più del 30% degli intervistati intende prendere un volo (nazionale) per viaggi di piacere quest’estate. In particolar modo, i cittadini tendono per ora a prediligere voli domestici, rispetto ai voli internazionali. Complessivamente questi dati rendono evidente l’importanza di fare leva sulla forza del mercato interno per risollevare il turismo nazionale, e in questo caso il fattore della sicurezza economica percepita dagli italiani è un driver di importanza non trascurabile.
L’ospitalità e i trasporti
Segnali più ottimisti stanno emergendo invece legati alla percezione di sicurezza degli hotel. A fine giugno, più del 40% dei consumatori italiani ha dichiarato di sentirsi al sicuro a soggiornare in un hotel, rispetto a circa l'1 su 5 all'inizio di aprile. Nello stesso periodo, anche i dati sulla sicurezza legata ad altre tipologie di attività quotidiane, come l’andare in un negozio, sono migliorati sensibilmente, passando dal 28% al 60%. Anche i dati relativi a recarsi presso i ristoranti e i bar o presso il luogo di lavoro sono in miglioramento, segnalando che si tratta di attività considerate sicure da molti italiani (rispettivamente dal 43% e dal 52%). Il fatto che i consumatori si sentano più sereni ad approcciare la quotidianità potrebbe essere una proxy positiva per quanto riguarda la propensione ad alloggiare in località turistiche. Al momento le aziende del comparto turistico sono alla ricerca di segnali positivi che possano far sperare nell’ingresso del settore nella fase di recupero.
I giovani come motore di ripresa nel turismo
Anche le dichiarazioni sulle intenzioni di viaggio offrono spunti di riflessione interessanti. In primo luogo, sembrerebbero i millennial e le giovani generazioni ad essere i propulsori della ripresa del settore. Programmare le vacanze risulta un’esigenza più forte per gli italiani tra i 18-34 anni, i quali sono sia più propensi a cercare attivamente offerte di viaggio. A fine giugno, i giovani manifestano inoltre maggiori intenzioni a prenotare voli domestici (30%) ed alberghi (44%), a differenza delle altre fasce di popolazione che si dimostrano più incerte.
“In questo contesto, oltre allo sviluppo del concetto di nuova normalità, è importante non dimenticare le caratteristiche del settore turismo pre-Covid-19. Prima di questa crisi infatti, l'industria globale dei viaggi aveva vissuto uno dei cicli di espansione più forti della sua storia. A lungo termine, molti dei fondamenti di quella crescita – quali ad esempio la formazione di una classe media globale e una forte domanda legata alle travel experiences – non potranno essere dimenticati e torneranno ad avere una certa rilevanza. Al momento, tuttavia, per le realtà legate al mondo del turismo, il successo della prossima stagione sarà probabilmente determinato dalla duplice capacità di rispondere, da un lato, alle esigenze di salute e sicurezza, dall’altro offrendo servizi e impostando strategie che tengano in considerazione l’incertezza economica dei cittadini del nostro paese” commenta Umberto Mazzucco, transportation, hospitality and services sector leader di Deloitte.
Fonte = GUIDA VIAGGI 09/07/20
Gli italiani sono ancora preoccupati per la propria salute e sicurezza economica? Quanto ciò incide sulla volontà di pianificare viaggi e vacanze? I nuovi dati forniti dall’Osservatorio Deloitte Global State of Consumer Traker sono un interessante termometro delle evoluzioni in corso.
La salute e Le condizioni economiche
I timori degli italiani in merito alla propria salute e alle finanze personali stanno iniziando a dare segnali di ottimismo. Infatti, la preoccupazione per la salute si sta gradualmente attenuando rispetto al picco registrato ad inizio aprile. La riapertura del Paese, approdata oramai nella Fase 3, unita ai dati del contagio da Covid-19 in continua diminuzione, stanno portando una crescente rassicurazione nella popolazione.
Tuttavia, se da un lato gli italiani diventano meno ansiosi relativamente all’emergenza sanitaria man mano che si approccia una nuova normalità, la situazione è piuttosto diversa per quanto concerne la sicurezza percepita a livello economico. La percentuale di consumatori italiani preoccupati di effettuare pagamenti imminenti (32%) e di ritardare i grandi acquisti (43%), infatti, non ha ancora mostrato segni di un calo consistente, anzi rimane piuttosto volatile tra le diverse rilevazioni.
Le vacanze: in italia, in treno o con voli interni, meglio case e alberghi
Le intenzioni di spesa dei cittadini italiani in merito alla voce travel mostrano un trend in costante miglioramento, si passa infatti dal -64% di aprile, in pieno lockdown, al -22% di fine giugno. Si tratta per ora di una serie di dati piuttosto positivi che fanno ben sperare per il prossimo futuro. I consumatori che stanno pianificando viaggi nei prossimi mesi stanno aumentando di numero: a fine giugno, più di un terzo dei consumatori italiani ha in programma di soggiornare in un hotel o in una casa vacanze durante i mesi estivi, percentuali in miglioramento rispetto ai dati di inizio aprile. Pur rimanendo su percentuali ancora relativamente basse, la direzione è positiva.
La ripresa sarà probabilmente differente tra i differenti segmenti del settore viaggi. Le intenzioni di spesa per il tempo libero mostrano segni di crescita importanti soprattutto per le prenotazioni di alberghi e case vacanze (+20 punti percentuali e +16 punti percentuali rispettivamente da metà aprile), per i viaggi in treno (+11 punti percentuali da metà aprile) e i voli nazionali (+11 punti percentuali da metà aprile). Al contrario, l’interesse per voli internazionali, noleggio auto e crociere rimane ancora piuttosto basso, al di sotto del 20% per tutte e tre le voci. Sembrerebbe dunque prospettarsi una tendenza a rimanere in Italia per l’estate e a prediligere spostamenti via treno, che sembrerebbe essere percepito il mezzo di trasporto pubblico più sicuro al momento.
Viaggi aerei
Se guardiamo però nel dettaglio ai viaggi aerei, c’è ancora cautela. A giugno la sicurezza percepita legata a prendere un volo, pur registrando incrementi positivi, è ancora piuttosto bassa, sia per gli italiani ma soprattutto per i cittadini stranieri, molti dei quali di Paesi extra europei ancora alle prese con il picco della pandemia. Questo elemento rappresenta un’indicazione importante per le compagnie aeree e le aziende che operano negli aeroporti, puntare sulla giusta comunicazione legata alla sicurezza e alla sanitizzazione delle strutture potrebbe rappresentare un elemento decisivo per incoraggiare i viaggiatori a ripopolare gli aeroporti.
I dati mostrano che in quei mercati in cui sono diminuite le preoccupazioni sanitarie, la propensione a viaggiare è più elevata della media. Ad esempio, la Cina, che è stato il primo Paese ad uscire ufficialmente dall’emergenza Covid-19, presenta un’elevata sicurezza a viaggiare, e nonostante le preoccupazioni finanziarie siano piuttosto alte, più del 30% degli intervistati intende prendere un volo (nazionale) per viaggi di piacere quest’estate. In particolar modo, i cittadini tendono per ora a prediligere voli domestici, rispetto ai voli internazionali. Complessivamente questi dati rendono evidente l’importanza di fare leva sulla forza del mercato interno per risollevare il turismo nazionale, e in questo caso il fattore della sicurezza economica percepita dagli italiani è un driver di importanza non trascurabile.
L’ospitalità e i trasporti
Segnali più ottimisti stanno emergendo invece legati alla percezione di sicurezza degli hotel. A fine giugno, più del 40% dei consumatori italiani ha dichiarato di sentirsi al sicuro a soggiornare in un hotel, rispetto a circa l'1 su 5 all'inizio di aprile. Nello stesso periodo, anche i dati sulla sicurezza legata ad altre tipologie di attività quotidiane, come l’andare in un negozio, sono migliorati sensibilmente, passando dal 28% al 60%. Anche i dati relativi a recarsi presso i ristoranti e i bar o presso il luogo di lavoro sono in miglioramento, segnalando che si tratta di attività considerate sicure da molti italiani (rispettivamente dal 43% e dal 52%). Il fatto che i consumatori si sentano più sereni ad approcciare la quotidianità potrebbe essere una proxy positiva per quanto riguarda la propensione ad alloggiare in località turistiche. Al momento le aziende del comparto turistico sono alla ricerca di segnali positivi che possano far sperare nell’ingresso del settore nella fase di recupero.
I giovani come motore di ripresa nel turismo
Anche le dichiarazioni sulle intenzioni di viaggio offrono spunti di riflessione interessanti. In primo luogo, sembrerebbero i millennial e le giovani generazioni ad essere i propulsori della ripresa del settore. Programmare le vacanze risulta un’esigenza più forte per gli italiani tra i 18-34 anni, i quali sono sia più propensi a cercare attivamente offerte di viaggio. A fine giugno, i giovani manifestano inoltre maggiori intenzioni a prenotare voli domestici (30%) ed alberghi (44%), a differenza delle altre fasce di popolazione che si dimostrano più incerte.
“In questo contesto, oltre allo sviluppo del concetto di nuova normalità, è importante non dimenticare le caratteristiche del settore turismo pre-Covid-19. Prima di questa crisi infatti, l'industria globale dei viaggi aveva vissuto uno dei cicli di espansione più forti della sua storia. A lungo termine, molti dei fondamenti di quella crescita – quali ad esempio la formazione di una classe media globale e una forte domanda legata alle travel experiences – non potranno essere dimenticati e torneranno ad avere una certa rilevanza. Al momento, tuttavia, per le realtà legate al mondo del turismo, il successo della prossima stagione sarà probabilmente determinato dalla duplice capacità di rispondere, da un lato, alle esigenze di salute e sicurezza, dall’altro offrendo servizi e impostando strategie che tengano in considerazione l’incertezza economica dei cittadini del nostro paese” commenta Umberto Mazzucco, transportation, hospitality and services sector leader di Deloitte.
Fonte = GUIDA VIAGGI 09/07/20