Previsioni Iata: gli utili netti 2018 in calo sul record del 2017
La riduzione rispetto alle stime è da ricondurre “all'aumento dei costi”, in primis del petrolio, stimato a un prezzo medio di 70 dollari al barile per il Brent
I profitti netti delle compagnie aeree resistono al rialzo del prezzo del petrolio. Si registra un rallentamento, scrive Il Sole-24 Ore, ma non ne risentono in modo sostanziale.
Le previsioni Iata per quest'anno parlano di utili netti complessivi pari a 33,8 miliardi di dollari per le compagnie mondiali, il dato è in calo sui 38,4 miliardi che erano stati stimati lo scorso dicembre. Però Iata ha alzato a 38 miliardi il calcolo dei profitti netti raggiunti nel 2017, record storico. Numeri alla mano i profitti attesi quest'anno sono di 7,67 dollari per passeggero, erano 9,27 nel 2017.
Ad Alexandre de Juniac, direttore generaledell'associazione, il compito di comunicare i dati. Una riduzione dei profitti, rispetto alle stime, che è da ricondurre “all'aumento dei costi”, in primis del petrolio stimato a un prezzo medio di 70 dollari al barile per il Brent, rispetto ai 54,9 dollari nel 2017 e alla stima precedente per il 2018 di 60 dollari. Si prevede un aumento del 27,5% del prezzo medio. In questo modo la spesa del carburante dovrebbe salire a 188 miliardi di dollari per tutte le compagnie, da 149.
Dal canto suo De Juniac ha espresso la propria preoccupazione "per le infrastrutture, c'è una crisi di capacità negli aeroporti e la tendenza dei governi alle privatizzazioni è preoccupante - ha detto -. Le privatizzazioni spesso hanno comportato un aumento dei costi per compagnie e passeggeri, ma non un miglioramento dei servizi né una maggior efficienza. Sui sei aeroporti mondiali preferiti dai passeggeri, secondo le classifiche di Skytrax, cinque sono pubblici”.
Sul fronte della domanda i segnali sono positivi. Per quest'anno è attesa "una crescita della domanda di passeggeri del 7% e delle merci del 4%. Le aviolinee creano posti di lavoro, rimborsano i debiti e remunerano gli investitori”, ha aggiunto De Juniac.
Secondo le stime di Iata, anche quest'anno i profitti più alti dovrebbero essere dellecompagnie del Nord America, con 15 miliardi di profitti netti, contro i 18,4 miliardi del 2017. Seguono le compagnie europee, 8,6 miliardi di dollari di utili netti, contro gli 8,1 miliardi dell'anno scorso.
Al vertice di Sydney erano assenti i commissari di Alitalia. Intanto, Il Sole ha interpellato l'a.d. di Lufthansa, Carsten Spohr, il quale ha dichiarato: “Non abbiamo novità, aspettiamo il nuovo governo...”. Dal canto suo il vettore tedesco ha confermato l'interesse per acquistare una parte delle attività di volo di Az. Come si ricorderà il progetto era stato presentato in aprile, insieme alle proposte di easyJet e di Wizz Air. La proposta tedesca prevederebbe per Az da 4mila a 6mila esuberi, problema che bloccò le trattative, così come lo stato di attesa per la formazione del nuovo governo. - Fonte: Guidaviaggi.it